8 marzo: sciopero globale delle donne

#NON UNA DI MENO!

Si rafforza e allarga la rete dei movimenti delle donne in tutto il mondo. In Italia dopo la grande manifestazione nazionale del 26 novembre scorso la rete #NonUnaDiMeno, che si ispira al movimento argentino di lotta contro il femminicidio NiUnaMenos, ha continuato un percorso di incontri e iniziative che culminerà nello sciopero internazionale delle donne dell’8 marzo.
Alla manifestazione di novembre, organizzata in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la partecipazione è stata straordinaria, nel completo oscuramento mediatico, più di 200 mila persone hanno sfilato nelle strade di Roma. E tante le donne, ma anche gli uomini, che hanno partecipato il giorno dopo all’assemblea pubblica animando i tavoli di discussione su diversi temi: dal piano legislativo e giuridico a quello del lavoro e sociale, dall’educazione alle differenze al femminismo migrante, dal sessismo nei mezzi d’informazione ai percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Da Roma il lavoro è continuato a Bologna con l’assemblea del 4 e 5 febbraio alla quale nelle due giornate hanno partecipato duemila persone, tantissimi i giovani. Nell’assemblea bolognese sono stati ripresi i tavoli tematici con l’obiettivo di stendere una prima bozza del piano governativo contro la violenza di genere e preparare lo sciopero generale dell’8 marzo. Un 8 marzo “meno celebrativo e più militante” con l’adesione alla proposta lanciata dai movimenti femministi argentini di “proclamare una giornata di sciopero delle donne da qualsiasi attività per rendere evidente quale sia il peso e l’importanza del lavoro femminile, di quello pagato e di quello riproduttivo non pagato né riconosciuto.”

#LottoMarzo a Torino

h 10: Concentramento di fronte al Cinema Massimo, via Verdi 18
per le iniziative del mattino “NonUnaDiMeno a spasso per la città
h 16: CORTEO con concentramento in Piazza XVIII Dicembre (ex stazione porta susa) e arrivo in Piazza Gran Madre.

Le iniziative dello sciopero universitario torinese

h 9: Colazione al Campus Einaudi davanti alla main hall
A seguire blocchi della didattica, volantinaggi informativi
h 12.30: Pranzo sociale al Campus Einaudi
h 15: Palazzo nuovo partenza studentesse e studenti delle scuole e delle università verso il concentramento del corteo in Piazza XVIII dicembre

La Casa delle donne di Ivrea aderisce alle iniziative della rete #NonUnadiMeno Torino.

#LOTTOMARZO SE NON VALGO, NON PRODUCO!

Lo sciopero globale è una grande sfida che coinvolge donne di decine di Paesi del mondo, l’obiettivo è quello di non fermarsi soltanto dal lavoro fuori casa, ma anche da quello compiuto dentro le mura domestiche. “Se le nostre vite non valgono, smettiamo di produrre”, dicono le donne sudamericane.

Copertura sindacale

La rete nonunadimeno ha pubblicato un vademecum per orientarsi nelle modalità di sciopero. La copertura l’hanno data per primi i sindacati di base, Cobas e Usb, questo significa che nelle 24 ore del giorno 8 marzo tutte le lavoratrici del pubblico impiego e del privato possono scioperare perché esiste la copertura sindacale generale. Ha dichiarato l’adesione allo sciopero anche la FLC-Cgil (lavoratori della conoscenza, scuola pubblica e privata) che in una nota del Direttivo dichiara “Riteniamo importante che nel nostro Paese alla generale mobilitazione contro la violenza si affianchi la rivendicazione di un’effettiva parità di genere, in un momento in cui l’attacco ai diritti del lavoro e di cittadinanza vede soccombere soprattutto le donne sul piano del salario e del ruolo sociale. Mentre vengono tagliati i servizi, continuano a mancare gli asili nido e il pagamento delle mense, non più sostenibile per un numero sempre crescente di famiglie, mette in discussione la frequenza della scuola dell’infanzia e del tempo pieno nella scuola primaria, il lavoro di cura rimane prepotentemente sulle spalle delle donne, ostacolandone la piena realizzazione professionale e sociale.” Ma sono attese anche adesioni di altre categorie dei sindacati confederali, e fra queste si auspica quella della Fiom che il primo marzo ha indetto l’assemblea nazionale delle donne metalmeccaniche.

Cadigia Perini

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