Chi pedala a Ivrea? Le sfide della mobilità sostenibile

Il Giretto d’Italia 2017 rappresenta un’opportunità per tornare a parlare di mobilità sostenibile in canavese

Il 21 settembre, in occasione del Giretto d’Italia 2017, a Ivrea, in corso Cavour davanti alla fontana Camillo Olivetti, il circolo Legambiente Dora Baltea organizzerà un banchetto tutto particolare: tra le 7.30 e le 9.30 del mattino verranno monitorati i passaggi di tutti coloro che utilizzano la bicicletta per recarsi a scuola o a lavoro. L’obiettivo è quello di capire quante persone scelgono la mobilità su due ruote per spostarsi in città, contribuendo a ridurre traffico e smog.
Questa giornata rappresenta non solo un momento nel quale sottolineare l’importanza di una mobilità più sostenibile e meno impattante, ma induce anche a riflettere sulle criticità che ancora incombono sui vari territori locali, canavese incluso.

La mobilità su gomma

La conformazione urbana della città d’Ivrea la rende, da sempre, una città problematica da attraversare in automobile. Qualunque persona voglia raggiungere Porta Aosta per dirigersi verso Montalto Dora o Borgofranco sa perfettamente che la città va completamente circumnavigata e questo provoca, in diversi momenti della giornata, code e traffico. C’è chi, come il M5S da ultimo, avanza la proposta di una liberalizzazione dei caselli autostradali di Albiano, Ivrea, Scarmagno e Quincinetto e la creazione di una tangenziale gratuita in grado di deviare buona parte del traffico che vuole raggiungere Aosta e ridurre, tra le altre cose, anche l’inquinamento da gas di scarico. Non è chiaro, attualmente, quale sia la reale entità di automobili, pullman o camion che attraversano la città d’Ivrea senza fermarsi, ma è fuori discussione che fino a quando il problema della mobilità nella cintura eporediese non sarà risolto le code andranno a riversarsi anche sugli altri comuni canavesani, come già capitato in precedenza.

La mobilità su ferro

Anche il tema dei trasporti sui binari rimane un capitolo aperto e da affrontare e il 2017 ha sicuramente segnato un punto di svolta. La richiesta di chiusura dei passaggi a livello in numerosi comuni aveva sollevato reazioni contrastanti, in particolar modo attorno alla situazione complicata del comune di Borgofranco, la cui ferrovia taglia a metà il paese. Chiudere i passaggi, infatti, ridurrà il rischio di code interminabili, ma getterà anche le premesse per poter realizzare una circonvallazione attraverso Montebuono, oltre che sovrappassi o sottopassi. Diverse associazioni stanno guardando con vivo interesse questa trasformazione, aiutando le amministrazioni locali a soppesare i pro e i contro di queste chiusure dei passaggi anche a livello ambientale. Quel che è certo è che un territorio con una vocazione turistica in crescita i cui dati stanno segnando valori positivi non potrà rinunciare a investire risorse ed energie per potenziare il sistema ferroviario.

La mobilità su due ruote

Nonostante le numerose iniziative fatte nel corso degli anni a sostegno della mobilità su due ruote, spostarsi in bicicletta rimane uno dei punti più problematici dell’intero territorio canavesano. Chiunque abbia provato a spostarsi da un paese ad un’altro in bicicletta sa perfettamente quanto le strade siano pericolose, gli automobilisti imprudenti e i bordi delle strade rovinati e frastagliati. Manca un’adeguata segnaletica e percorsi adatti a questo tipo di mobilità. Recentemente, ad Ivrea, l’unica iniziativa prevista in favore dei ciclisti è stata la proposta di una pista ciclabile lungo il Naviglio, nonostante se ne continui a parlare dal 2012 senza riuscire a far niente.

Le criticità sono ancora molte e nonostante i passi avanti che sono stati fatti in favore della mobilità sostenibile ancora molto rimane da fare. Un primo passo sarebbe quello di cominciare a recarsi a lavoro, ad Ivrea, in bicicletta: se passerete davanti alla fontana di Olivetti, giovedì 21, verrete sicuramente contati, contribuendo ad alimentare la speranza che un mondo più sostenibile stia a cuore a molti.

Andrea Bertolino