Ciao Novo, Partigiano “Nino”

Giovedì 13 febbraio si ha lasciato Giovanni Novo, partigiano, sindacalista, uomo giusto.

Giovanni Novo, semplicemente “Novo” per i più, era apprezzato e stimato da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incrociarlo, in particolare gli “ultimi”, i lavoratori senza diritti, per il riscatto dei quali Novo ha dedicato tutta la sua vita di sindacalista. Vite come quelle di Giovanni Novo andrebbero raccontate e studiate nelle scuole, come esempio di coraggio, dedizione, senso di giustizia, amore della libertà, passione sociale.

Il messaggio dell’Anpi di Ivrea e Basso Canavese

Con grande dolore apprendiamo che è mancato a quasi 92 anni Giovanni Novo, un uomo da tutti conosciuto e stimato. Fu Partigiano giovanissimo, col nome di battaglia “Nino”, dal 30 gennaio 1944, nella Banda “Mongo”, e poi nella “Matteotti”, Divisione “Cattaneo” sino al termine della guerra.
Impegnatissimo nel Sindacato, lo abbiamo apprezzato già nella Commissione Interna CGIL dell’Olivetti, di cui rappresentò il Sindacalista per eccellenza. Ancora sino a due anni fa lo si poteva incontrare allo sportello sindacale, sempre pronto a dialogare con tutti. Anni trascorsi pienamente, i suoi, di grande esperienza, maturità e impegno solidale.
Siamo onorati di averlo conosciuto. Novo è stato un Padre nobile della Città. Stavamo preparando un’intervista con lui per il progetto di anagrafe filmata dei Partigiani ancora viventi, per il giornalista Gad Lerner. Per pochi giorni non sarà più possibile realizzarla.
Ciao, “Nino”, sarai sempre con noi. Il tuo nome appartiene agli Eroi che ci dettero la Libertà.

Breve biografia inviata dal figlio Roberto all’Anpi

Giovanissimo partigiano nelle Langhe e Roero, prima con gli Autonomi di Mauri e poi con le Brigate Matteotti. Compagno di Renzo Cattaneo, fucilato dai fascisti a 16 anni, dopo la sua fucilazione, la Divisione a cui apparteneva “Nino”, prese il nome “Renzo Cattaneo”.
Ha partecipato, tra l’altro, alla presa di Alba con la proclamazione della Repubblica, alla battaglia di Cisterna, alla liberazione di Torino.
Finita la guerra si trasferì prima a Milano e poi a Bologna per studiare presso la Scuola ex Partigiani e Reduci.
Nel 1946 insieme ad altri ex partigiani e a Pietro Nenni si traferì per un periodo a Varsavia per la rimozione delle macerie della città, devastata dai nazisti; a coloro che parteciparono alla impresa, fu conferita, come a “Nino”, la Cittadinanza Onoraria di Varsavia.
Rientrato in Italia, nel 1948, fu nominato Segretario Aggiunto della Camera del Lavoro-CGIL, collaborando in quegli anni con Marisa Ombra, già Vice Presidente Anpi.
Nel 1953 viene trasferito ad Ivrea, ove assumerà l’incarico di Segretario della Camera del Lavoro – CGIL per circa trent’anni.
Fu negli anni 50/60 Consigliere e Capo Gruppo Socialista in Comune di Ivrea.
Fu nominato Cavaliere della Repubblica dal Presidente Pertini.