CIC – La storia

Nato per essere veicolo per l’informatizzazione degli enti locali del Canavese, si scontra con cattiva gestione e soci/clienti inadempienti.

Il CIC (Consorzio per l’informatizzazione del Canavese) S.c.r.l nasce nel febbraio del 1985 come fornitore globale di sistemi informatici per la Pubblica Amministrazione locale e per la sanità, è una cosiddetta società “in house”, cioè che fornisce servizi ai suoi stessi soci. La compagine societaria è composta da: Comune di Ivrea (24,91%), AslTO4 (14,12%), Csi Piemonte (18.10%), ASM Spa azienda multiservizi del Comune di Settimo T.se (14,04%), Provincia di Torino (8,47%) e altri soci minori. Nel 1985 i dipendenti erano 154, nel 2014 sono arrivati 162 ed oggi sono 80.
Il Cic era organizzato in tre aree principali: Sanità, Enti Locali e Servizi Tecnici e ICT per i servizi di assistenza infrastrutturale, applicativa ed informativa. Il 70% del fatturato di Cic deriva da servizi ai tre principali soci, circa 3 milioni e mezzo ciascuno AslTo4 e Csi e alcune centinaia di migliaia di euro del Comune di Ivrea.
Il Cic, nato per sviluppare il processo di informatizzazione delle pubbliche amministrazioni del Canavese, ha difatti sviluppato nel tempo il settore dei servizi per la sanità con buoni risultati in termini di tecnologia e competenze oltre che di redditività. Negli anni aveva inserito nel proprio organico diversi lavoratori di aziende che hanno cessato l’attività, come Omnia e Agile ex Eutelia (questi legati ad una commessa sanità portata in casa dal Cic). La crisi emerge a fine 2013, quando il Cic inizia a non pagare le tredicesime e prosegue a tutto il 2014 quando si prospettava un buco di quasi 1 milione e trecentomila euro, poi ridotto a poco più di 483 mila euro, che porta all’apertura di una procedura di cassa integrazione che ha coinvolto 35 lavoratori. Le ragioni del rosso di bilancio vanno imputati finanziariamente ai debiti degli stessi soci verso il consorzio, i principali sono l’ASM di Settimo, in liquidazione, e il Comune di Settimo con un debito di 970mila euro (viene da chiedersi perché si è continuato a fornire servizi ad un’azienda che accumulava un debito così altro), e il Csi Piemonte con 234.800. L’atto finale mercoledì 4 marzo 2015 in cui è stata decretata la liquidazione del Consorzio, quindi la pubblicazione del bando di vendita e l’assegnazione a fine 2015 alla CSP Spa.