CONTRONATURA: Deus sive natura

Premetto che mi ritengo agnostico nei confronti delle religioni, ma non sono un integralista anticlericale; ritengo che ognuno sia libero di credere in ciò che gli si confà secondo ciò pensa anche se si tratta di dottrine, ideologie o superstizioni non dimostrabili scientificamente; del resto anch’io, a volte, mi nutro di ideologia utopistica.

Cima Bossola (foto sito Gulliver.it)

La premessa serve ad evitare equivoci: non mi sto lanciando in una filippica contro il cristianesimo, bensì contro i pessimi costumi. Ma veniamo al fatto. Splendida domenica di luglio, cielo terso in Valchiusella (strano), desiderio di sprofondarsi nella Natura godendo della bellezza delle montagne. Decidiamo, con la solita dose di sano masochismo, di salire in mtb (mountain bike, per i non addetti) lungo la strada sterrata che conduce da Rueglio a Pian Benecchio e di lì continuare fino alle ultime baite sotto Cima Bossola dove termina lo sterrato, sempre pedalando. Lasciataci alle spalle Rueglio faticando allegramente (più o meno) sul primo tratto di salita ci sorprende l’isolito traffico di auto che ci sorpassano dirette al Pian Benecchio; saranno state 5 o 6 auto, mica come il traffico d’Ivrea il venerdì! Comunque mi domando se la località sia divenuta una ricercata metà turistica e quando, addirittura, ci oltrepassano in sequenza l’auto del comune di Rueglio, con sindaca a bordo, e la Jeep (marchionnesca) dei carabinieri le perplessità aumentano. Sarà atterrato un UFO o una rivolta di civrin (noto formaggio valchiusellese) minaccia l’ordine pubblico? Arrivati al piano ci si presenta uno spettacolo di inquinamento umano e automobilistico, con ovvio parcheggio sui prati, da domenica estiva al Lago Sirio. Il mistero si svela leggendo un volantino affisso su un palo che recita “domenica ore 15,30 processione alla statua di Nostra Signora di Palestina”. Non ci posso credere! Dovete sapere che nel 1996 fu eretta una statua con altare della Madonna sopra una balconata aggettante su Pian Benecchio, ad opera del gruppo “Volontari amici della Terra Santa”.
Al di là di qualsiasi considerazione blasfema, non capisco cosa centri con la Valchiusella questo atto devozionale, che comunque rispetto. Come ho già specificato sopra non sono un iconoclasta, ma neppure un iconodulo. Acceleriamo il ritmo per superare rapidamente la statua prima dell’afflusso del corteo devozionale incontrando sul percorso, di circa 400 metri, anche un pickup che funge da navetta per trasportate gli inabili fino al sito mariano. Appena in tempo! Ci fermiamo qualche curva più in alto a gustare ottimi mirtilli, intanto preci e litanie risalgono il pendio giungendoci all’orecchio. Mentre siamo gastronomicamente impegnati, passa una coppia di escursionisti che mormorano tra loro in piemontese: le facciano in paese le processioni! In quanto tecnico della Natura il mio pensiero trascende il semplice fatto religioso e si rivolge a considerazioni di opportunità sul rispetto ambientale. Lo stesso Papa attuale, che spesso ammiro per dichiarazioni assolutamente condivisibili sulla nostra società, sostenne, anche se non ricordo le parole esatte, l’importanza del rispetto della Natura da parte di tutti anche dei credenti. Forse chi ha organizzato quest’evento non ascolta i precetti del Sommo Pontefice oppure ritiene, come spesso ci raccontano le ideologie religiose, che il genere umano sia il padrone della Natura e ne possa disporre a suo piacimento, sversando idrocarburi sui prati e propagando scarichi inquinanti dappertutto. Mi si potrebbe rimproverare che sono troppo polemico, in fondo si tratta di un piccolo evento. Ma se non si inizia dalle piccole cose come si potrà mai tutelare realmente l’ambiente che ci permette di vivere; mi pare cavilloso sostenere la protezione ambientale e poi derogare a questa norma per ragioni “superiori”.
Baruch Spinoza, ebreo eretico del XVII, pronunciò un’asserzione che sempre mi affiora alla mente: Deus sive Natura, Dio cioè la Natura. Grazie Papa Francesco per le tue affermazioni naturalistiche; chissà se un giorno coloro che credono in te crederanno anche alle tue parole.

Diego Marra