Doppio Taglio: uno spettacolo teatrale sul femminicidio

E’ organizzato dalla Casa delle Donne d’Ivrea e si terrà martedì 6 marzo, alle ore 21.00, a Banchette presso il salone pluriuso di via Pinchia in occasione della Giornata internazionale della Donna

Martedì 6 Marzo, ore 21, andrà in scena a Banchette, presso il salone pluriuso di via Pinchia, lo spettacolo teatrale Doppio Taglio, che la Casa delle Donne di Ivrea ha scelto di allestire in occasione della Giornata internazionale della Donna. La rappresentazione, frutto dell’incontro dell’attrice ed autrice Marina Senesi con Cristina Gamberi, ricercatrice in Studi di Genere presso l’Università Federico II di Napoli, porta in scena la violenza femminicida attraverso uno sguardo inedito e trasversale, che ci mostra come la donna maltrattata possa essere vittima due volte: la prima, del padre, marito, fratello, compagno; la seconda, dei media e dell’immaginario collettivo, da questi perpertrato, di una donna-martire, ritratta attraverso lo sguardo totalizzante del suo carnefice. Per quella donna, raffigurata come accovacciata per terra nell’atto di coprirsi il volto con le mani, circondata da spigoli e ridotta in un angolo, mostrata come vittima passiva ed inerte, incapace di reagire, il racconto della sua stessa storia diventa un’arma a doppio taglio, appunto. Quale donna che si vede socialmente rappresentata così è incentivata alla denuncia?

Doppio Taglio intende scardinare i linguaggi stereotipati della narrazione collettiva del femminicidio, con l’auspicio di restituire dignità a quelle donne, dando ad ogni carnefice un nome e raccontando la violenza maschile per quello che è: un fatto politico, che ci riguarda tutti, donne e uomini.

Per la Casa delle Donne di Ivrea Doppio Taglio rappresenta un altro tassello da aggiungere ad anni di impegno sul nostro territorio: eventi culturali, incontri con la cittadinanza ed attività scolastiche volte a promuovere un racconto lucido ed obiettivo della violenza di genere. I proventi dello spettacolo, che è ad offerta libera, saranno così impiegati nella ricerca di luoghi protetti per donne maltrattate, spesso costrette ad allontanarsi dalle loro case in quanto non sufficientemente tutelate dalla giustizia: se cambiare il modo di raccontare queste storie è importante, poter mettere la parola “fine” a quelle stesse storie è necessario.