I buoni propositi dei Garanti per il carcere di Ivrea. Sarà sufficiente?

Incontro con l’Amministrazione Comunale e visita dei Garanti regionale e comunale alla casa circondariale di Ivrea

Il garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte, onorevole Bruno Mellano, e la garante comunale Paola Perinetto, martedì 15 ottobre in Comune a Ivrea hanno incontrato l’amministrazione eporediese rappresentata dal sindaco Stefano Sertoli e dall’assessore alle politiche sociali Giorgia Povolo. Mellano ha sottolineato l’importanza del garante comunale nell’ottica del Coordinamento regionale che sovraintende. Il Piemonte è infatti l’unica regione d’Italia in cui ogni Comune sede di carcere è dotato di un garante comunale.
In particolare il colloquio è stato incentrato sulle prossime attività previste dal progetto sui cantieri di lavoro dei detenuti che vede coinvolti, oltre che i garanti e gli uffici regionali, anche le amministrazioni locali interessate a dare opportunità di lavoro e inserimento ai detenuti giunti alla fine della loro pena. Le attività dei cantieri di lavoro possono riguardare numerosi ambiti, da rimboschimento e sistemazione montana, alla costruzione di opere di pubblica utilità, piccola manutenzione del patrimonio pubblico agli interventi nel campo dell’ambiente, dei beni culturali, del turismo e di altri servizi pubblici.
I progetti possono essere integrati con percorsi di formazione per favorire l’acquisizione di competenze spendibili in seguito sul mercato del lavoro. Le risorse regionali stanziate ammontano a 456mila euro che saranno corrisposti direttamente ai Comuni che attiveranno progetti sul proprio territorio. Il garante regionale e il garante comunale, in mattinata e nel primo pomeriggio, avevano effettuato una visita ispettiva alla casa circondariale di Ivrea e realizzato alcuni colloqui individuali con i reclusi.

Questo il comunicato redatto dal garante della Regione Piemonte Mellano che dà conto di una attività importante e ottima nelle intenzioni. Ci piacerebbe però che, a fronte delle continue mancanze denunciate da detenuti e personale della Casa Circondariale di Ivrea, il garante riuscisse a fare arrivare la sua voce anche a chi di questa situazione è responsabile.
Sui giornali compaiono spesso le denunce delle guardie penitenziarie sulla mancanza di norme di sicurezza, comprese quelle antincendio, sulla insufficiente qualità della mensa, sulla perdurante assenza di un Direttore e di Comandante di Reparto e, solo due giorni fa, la notizia di un altro tentativo di suicidio.
Non è un mistero che il carcere di Ivrea è considerato, anche nei documenti ufficiali, all’opposto di un carcere modello, un posto dal quale detenuti e personale cercano di farsi trasferire, dove l’attività dei volontari non riesce a scalfire la scarsa ricerca di modalità alternative alla pura detenzione punitiva. La voce dei detenuti è difficile giunga all’esterno ma il garante dei loro diritti ha il compito di andarla ad ascoltare e appunto “garantire” che almeno i loro diritti fondamentali siano rispettati, come sembra non accada per esempio nel ricevere la dotazione minima di beni di consumo personali, nell’avere prezzi non maggiorati allo spaccio interno, nell’avere risposta alle domande presentate.
Ogni anno comunque il Garante nominato dal Consiglio Comunale (Perinetto è stata nominata nel settembre 2018) deve “rendere noto il suo operato attraverso la presentazione di una relazione al Consiglio stesso.”
Speriamo di avere notizia di qualche miglioramento, oltre a un risveglio di attenzione da parte del Ministero.

Cesarebeccaria