Il M5S d’Ivrea: “Comdata, serve una svolta”

Occorre cambiare le regole per difendere meglio le condizioni dei lavoratori italiani ed europei. Le multinazionali non possono continuare impunemente a sfruttare per aumentare i propri profitti. Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del M5S d’Ivrea sulla situazione Comdata

In data 8 gennaio 2019 si è tenuto lo sciopero per l’intero turno di lavoro dei dipendenti COMDATA Ivrea che, da fonti sindacali, ha registrato un’adesione del 70%.
Il presidio delle RSU locali e dei lavoratori presso la sede di Confindustria Canavese è durato fino al tardo pomeriggio e ha visto la presenza di circa trecento persone che hanno atteso, al gelo, l’esito di un incontro cruciale tra azienda, RSU e Confindustria, da cui sono emersi scenari sconfortanti sul futuro prossimo dei lavoratori.
Presenti al presidio anche la deputata Jessica Costanzo, il consigliere comunale Massimo Fresc, nonché presidente della commissione lavoro Ivrea, e la candidata consigliera regionale Sebastiana Spitale, tutti esponenti del M5S che seguono la vicenda da tempo.
Vano è stato il tentativo dell’onorevole Costanzo di presenziare come uditrice al tavolo dei vertici confindustriali e delle rappresentanze sindacali e si resta dunque in attesa del prossimo incontro fissato il prossimo 14 gennaio in Regione Piemonte.
La riapertura del FIS (Fondo d’Integrazione Salariale) che coinvolgerà circa 180 persone dislocate nelle varie commesse con forte calo di volumi di lavoro, è stata dichiarata con lettera ufficiale da parte di COMDATA GROUP a partire dal 4 febbraio 2019; 7 settimane di FIS a zero ore, preludio di un accordo per la solidarietà che i sindacati auspicano nel più breve tempo possibile.
Tanto si è scritto sulla situazione precaria del settore telecomunicazioni ma, come sempre, ci troviamo di fronte all’ennesima crisi industriale di settore che in crisi non è, vista la chiusura del bilancio in positivo anche per l’anno 2018, le recenti acquisizioni della COMDATA GROUP in Spagna e America Latina, e la nomina di Marco De Benedetti (managing director di Carlyle, fondo americano che dal 2016 detiene l’80% della società) come “Best Private Equity Personality of the Year”.
Resta la necessità di cambiare il modello economico e sociale che prosegue senza regole relegando il lavoro e i lavoratori a pura merce, secondo le peggiori forme di liberismo capitalista. Il tema del dumping salariale europeo, vero ricatto per le aziende che offrono servizi e soprattutto per i loro lavoratori, deve essere affrontato a livello italiano ed continentale stabilendo un’equiparazione delle retribuzioni a livello europeo e una strenua difesa del lavoro e dei lavoratori italiani. E’ inaccettabile che la vita di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie debba dipendere dal ricatto di questa o quella commessa, di questo o quel cliente. In questo senso la risoluzione, a prima firma di Jessica Costanzo, approvata dalla Camera dei Deputati all’unanimità, che impegna il governo a superare i limiti imposti da un sistema economico opprimente, è uno strumento che sostiene l’opera del Governo per intraprendere nuove strade in difesa dell’attività imprenditoriali che si svolgono nel nostro Paese e dei nostri lavoratori.

Gruppo consiliare M5S di Ivrea