La Resistenza con “Oltre il ponte” al Teatro Giacosa

Sul palco del Giacosa lo spettacolo ora racchiuso anche in un DVD con immagini storiche

Nell’anno della scomparsa di Amos Messori “D’Artagnan”, torna in scena, questa volta sul bellissimo palco del Giacosa lo spettacolo Oltre il ponte, realizzato dalla compagnia Plastico 808 Teatro, nell’ambito delle celebrazioni ufficiali del Comune di Ivrea per la Festa della Liberazione.
Quest’anno la riproposta dello spettacolo coincide anche con la realizzazione di un DVD contenente, oltre alla registrazione integrale della replica andata in scena al Teatro Bertagnolio di Chiaverano nel 2017, e a un libretto allegato riassuntivo della lotta di Liberazione in Italia e in particolare sul nostro territorio, anche una nutrita serie di foto storiche legate al periodo fascista tratte dall’Archivio Torra unite ad altre realizzate appositamente da Giorgio Ceradelli sui luoghi della Resistenza in Canavese.

Dalla presentazione del libro Oltre il ponte, edito nel 2007:
Nato dalla volontà di far rivivere quello che negli anni della Resistenza è accaduto nelle nostre città e nel nostro territorio, lo spettacolo ha preso il titolo “Oltre il ponte”, come la poesia di Italo Calvino che poi Sergio Liberovici ha trasformato in una canzone.
Per noi “il ponte” è quello della stazione di Ivrea su cui transitavano i treni che rifornivano i tedeschi di materiale bellico e che, la notte del 23 dicembre 1944, un gruppo di partigiani capeggiati da Mario Pelizzari (Alimiro) fece saltare, risparmiando alla città un bombardamento alleato che avrebbe sicuramente avuto tragiche conseguenze.
Quando abbiamo iniziato a “pensare” questo spettacolo, abbiamo intrapreso una ricerca storica consultando un gran numero di testi fornitici principalmente dall’ANPI (alcuni non più in commercio), oltre ad alcune tesi di laurea.

prima replica, Castello di Ivrea, 2004

Ci siamo così trovati sommersi da una quantità inimmaginabile di materiale, riguardante la storia del ponte, ma anche mille altri episodi della Resistenza in Canavese e nel Biellese.
La scelta dei testi non è perciò stata facile, perché molti sembravano irrinunciabili. Alla fine hanno prevalso due criteri: uno geografico (fatti avvenuti dal Biellese a Rivarolo e Feletto fino alla Bassa Valle d’Aosta, con qualche riferimento in più all’eporediese) e l’altro derivato dall’intenzione di evidenziare, oltre che l’aspetto eroico della Resistenza, quello più caldamente umano: la fatica e la paura delle staffette, ma anche la loro allegria, la tenerezza di una madre per il figlio “bandito”, il senso di smarrimento nutrito nei confronti della montagna dai partigiani che arrivavano dal Centro e dal Sud Italia, infine la casualità che, a volte, motivava l’unirsi ai partigiani e che quasi sempre diventava consapevolezza e urgenza politica.
I brani più estesi sono tratti dai racconti di Mario Pelizzari (Ivrea), Cesarina Bracco (Tollegno), Bianca Ballesio (Rivarolo), Bruno Selis (Borgofranco).
Il lavoro da noi condotto sui testi è stato quello di alleggerirli di parti più specificamente letterarie e, laddove possibile, inserire dialoghi che rispondessero meglio alle necessità di una messa in scena.
Ecco perché lo spettacolo nasce e si configura come un susseguirsi di quadri in cui, dal punto di vista strettamente teatrale, prevale il linguaggio narrativo, quello del racconto orale, lo stesso cioè usato in questi decenni dai protagonisti della Resistenza come il modo più naturale per porsi in contatto con chi quei momenti non ha vissuto.
Uno spettacolo in cui si raccontano storie accadute veramente in Canavese, si rivive la guerra partigiana, si nominano vie, piazze, paesi dove ogni giorno passiamo e che di quei fatti sono stati testimoni.
Il progetto, concepito inizialmente da Silvia Giolito e Simonetta Valenti, si è in breve allargato a

Chiaverano, 2017

Silvia Conte, Francesco Curzio e Nicola Giglio, determinando così la nascita della Compagnia Plastico 808, gruppo non professionista che prende il nome dall’esplosivo usato per il sabotaggio del ponte ferroviario. La regìa è stata collettiva, scelta possibile solo nel caso di una forte coesione del gruppo e grazie all’ esperienza di quasi tutti i partecipanti. A diverso livello infatti tutti hanno già preso parte ad altre esperienze teatrali da diversi anni.
Lo spettacolo è stato rappresentato per la prima volta il 23 giugno 2004 al Castello di Ivrea. E’ stato poi replicato tutti gli anni in molti Comuni del Canavese e della Valle d’Aosta con con varie modifiche e revisioni fino alla forma attuale.