M5S: «Ivrea fuori dal Patrimonio Unesco?»

A proposito del supermercato coop, il gruppo consiliare 5 stelle informa il ministro dei Beni Culturali “della preoccupante situazione che sta maturando ad Ivrea” e “mette in guardia Sindaco e amministrazione comunale a prendere decisioni avventate che autorizzino un’opera che potrebbe portare Ivrea, a neanche sei mesi dalla iscrizione nella Lista del Patrimonio UNESCO”. Qui di seguito il testo del comunicato che riportiamo integralmente.

Ivrea fuori dal Patrimonio Unesco?
E’ una possibilità concreta se si costruisce il supermercato nella zona dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità

Da tempo abbiamo manifestato la nostra contrarietà al progetto di un supermercato nell’area di Casa Molinario.
La nostra posizione è legata ad una diversa idea di sviluppo della nostra città, alle preoccupazioni per le ricadute negative sul commercio cittadino in crisi, alle conseguenze sulla viabilità, alla mancanza di una serie di considerazioni relative all’urbanistica.
Abbiamo indicato la nostra contrarietà al progetto perché il supermercato che si vuole edificate si trova nella area che l’Unesco vuole preservare (core e buffer zone), riteniamo che edificare un supermercato tra gli storici edifici di via Jervis e l’asilo Adriano Olivetti sia un offesa al patrimonio che siamo chiamati a difendere.
Ci siamo sentiti in dovere di informare il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli della preoccupante situazione che sta maturando ad Ivrea, argomentando con una serie di considerazioni e documenti e siamo in attesa di un interessamento del ministero.
Alcuni giorni fa abbiamo ricevuto e letto le considerazioni che l’architetto Enrico Giacopelli ha esposto in una lettera aperta al Sindaco molto critica rispetto alle intenzioni dell’amministrazione.
Considerando l’incomprensibile silenzio di persone ed Enti che hanno lavorato alla Candidatura a sito Unesco “Ivrea città industriale del XX secolo”, abbiamo deciso di svolgere autonomamente una serie di indagini.
E’ stato sufficiente andare sul sito di “Ivrea città industriale del XX secolo” per scaricare il documento della nomina avvenuta a Manama, 4 luglio 2018. Il documento descrive le ragioni per cui Ivrea è stata iscritta alla lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
Ma il punto più interessante è nella parte finale del documento, dove si descrivono i requisiti di protezione e gestione. Riportiamo qui questa parte del documento: “Il comitato del patrimonio mondiale […] richiede allo Stato Membro di finalizzare l’adozione da parte del Consiglio di Ivrea del regolamento del piano paesaggistico regionale, integrando le linee guida e le prescrizioni direttamente relative alla protezione, salvaguardia e valorizzazione dell’immobile nei regolamenti comunali entro dicembre 2019”.
E, più sotto: “[…] raccomanda allo Stato Membro di prendere in considerazione quanto segue: Garantire che tutti i nuovi progetti di costruzione (incluso il riutilizzo adattivo) che potrebbero influire sull’eccezionale valore universale della valutazione d’impatto e siano comunicati al Centro del patrimonio mondiale in linea con il paragrafo 172 degli Orientamenti Operativi”.
Dopo aver letto la parte finale del documento siamo andati a cercare il paragrafo 172 degli Orientamenti Operativi: “172. Il Comitato del Patrimonio Mondiale invita gli Stati Membri della Convenzione a informare il Comitato, tramite il Segretariato, della loro intenzione di impegnarsi o di autorizzare in una zona protetta dalla Convenzione, importanti restauri o nuove costruzioni che potrebbero influire sul Valore Universale Eccezionale dell’area. La comunicazione deve essere data al più presto possibile (ad esempio, prima di redigere documenti di base per progetti specifici) e prima di prendere qualsiasi decisione che sarebbe difficile da revocare, in modo che il Comitato possa assistere nella ricerca di soluzioni appropriate per assicurare che il Valore Universale Eccezionale dell’area sia completamente conservata.” [il grassetto è del redattore]. 

La domanda sorge spontanea: ma davvero il Sindaco e l’Amministrazione comunale di Ivrea hanno informato il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO della loro intenzione di autorizzare nella zona protetta dalla Convenzione la costruzione di un supermercato che potrebbe influire sul Valore Universale Eccezionale dell’area? Siamo convinti di no. Tale convinzione deriva dal fatto che sono già state indette le riunioni delle commissioni assetto e territorio, propedeutiche al passaggio in consiglio comunale di una approvazione del PIRU e conseguente variante al PRGC, alle quali non risulta alcuna comunicazione od autorizzazione da parte del Comitato UNESCO.
Riteniamo anche che l’assunzione di varianti (parziali o semplificate) al PRGC, conseguenti all’approvazione del PIRU, siano in palesemente in contrasto con la normativa urbanistica vigente e che possano esporre a ricorsi giurisprudenziali a seguito di assunzione di atti evidentemente illegittimi.
Nella nostra ricerca ci siamo imbattuti in una vicenda molto simile a quella d’Ivrea che riguarda Mantova.
Nel 2008 Mantova viene proclamata sito Unesco e Patrimonio Mondiale dell’Umanità sottoscrivendo un accordo di rispetto e tutela dell’area intorno a Palazzo Te.
Nel 2013 l’amministrazione comunale mantovana di centrodestra autorizza la Esselunga a costruire un ipermercato a ridosso dello storico Palazzo Te. Parte un esposto al TAR contro l’amministrazione comunale motivato dallo sconvolgimento del traffico della zona con la costruzione di nuove rotonde e si contesta la concessione del raddoppio degli indici di fabbricazione che permettono la costruzione di un parcheggio sotterraneo per 500 posti.
Interviene il Ministero dei Beni Culturali che invia a Comune, Regione e Soprintendenza locali la nota del Centro del Patrimonio Mondiale che chiede, tramite l’Ambasciatore italiano all’Unesco, di verificare “fonte e contenuto delle informazioni” utilizzate nell’esposto al Tar contro il Comune di Mantova.
L’allarme era ben riposto, tra le caratteristiche Unesco c’è anche quello di togliere dalla Lista dei Patrimoni Mondiali quei siti che non abbiano rispettato i vincoli imposti. Successe ad esempio a Dresda, nel 2009.
Il Comune di Mantova fa un passo indietro. Viene proposto ad Esselunga di costruire il proprio supermercato dalla parte opposta della città rispetto al sito di Palazzo Te, recuperando un’area degradata. Esselunga, dopo un attento esame, accetta. Il taglio del nastro nel nuovo sito commerciale lontano da Palazzo Te è previsto per il 2019.
Quest’anno Mantova compie dieci anni di sito Unesco. Per questo ha ricevuto importanti risorse dal Ministero dei Beni Culturali, ma soprattutto ha incrementato in modo considerevole la sua attività turistica: nel 2008, nella provincia di Mantova, gli arrivi negli alberghi e nelle altre strutture ricettive turistiche furono 74.934 con 151.412 giorni di presenza; nel 2017 gli arrivi sono stati 126.389 per 216.268 giorni di presenza.
Il lieto fine della vicenda di Mantova ci ha posto la domanda se quanto sta succedendo ad Ivrea possa paragonarsi a quanto è avvenuto nella città mantovana.
E’ per questo che, infine, vogliamo mettere in guardia Sindaco e amministrazione comunale a prendere decisioni avventate che autorizzino un’opera che potrebbe portare Ivrea, a neanche sei mesi dalla iscrizione nella Lista del Patrimonio UNESCO, a subire l’onta di essere esclusa, compromettendo lo sviluppo turistico che, lo testimonia la vicenda mantovana, potrebbe aprirsi per la nostra città e per il Canavese.

Gruppo consiliare M5S di Ivrea