MGC Manital: fumata nera

L’incontro di mercoledì 13 nella sede di Ivrea della Manital è stato di fatto una presa in giro per i lavoratori MGC. Da due settimane in presidio davanti al Castello di Parella, chiedevano una sola cosa: essere pagati. E invece Manital ha mescolato le carte presentandosi con un nuovo AD che prende tempo, come nelle peggiori tradizioni

La sera prima dell’incontro i lavoratori al presidio si dicevano che non dovevano aspettarsi granché dall’incontro con Incarnato e Cimadom. L’unica certezza che avevano riguardava la loro posizione: il presidio si chiude solo quando i soldi che ci devono saranno nei nostri conti correnti e i contributi nella cassa edile. Ma è normale che un po’ di speranza si nutre sempre. E invece mercoledì è andata in onda una farsa, una di quelle vecchie, viste e consunte. Dopo un’attesa di mezz’ora, arriva l’interlocutore aziendale, ma a sorpresa non si tratta del nuovo presidente Giuseppe Incarnato né dell’ex Graziano Cimadom. Si presenta al loro posto una persona ben nota ai lavoratori MGC, l’Ing. Luigi Grosso, amministratore delegato di MGC Srl dal 2016 al 2018. Grosso informa i delegati che dal giorno prima è lui il nuovo amministratore delegato di Manital, che era stato avvisato dell’incontro solo un attimo prima e per questo aveva bisogno di tempo per capire, verificare.
Queste “strategie” per prendere tempo sono veramente inqualificabili, soprattutto quando in gioco ci sono le vite delle persone che almeno il rispetto lo meritano. Manital gli nega pure questo oltre al salario.

I lavoratori chiedono di essere pagati, l’AD arriva con le slide

La crisi di liquidità di Manital è chiara e reale, i dipendenti MGC non sono i soli a non essere pagati da mesi, a loro si aggiungono i lavoratori di altre aziende del gruppo, come la Hortilus-Vivai Canavesani proprio accanto al castello di Parella, o le lavoratrici del settore pulizie, ma presentare ai lavoratori almeno un piano sul recupero dei crediti (sono 17milioni verso ministeri) e un impegno per il versamento dei contributi e degli stipendi era dovuto.  Il nuovo AD invece si è presentato con slide sullo splendido futuro di MGC come se nulla fosse. A quel punto l’incontro per i sindacati era terminato.
Al presidio arrivano le prime telefonate da Ivrea, i visi si rabbuiano appreso che l’incontro era fasullo, che sono stati presi in giro. E allora i bidoni han suonato più forte e si sono fermati solo all’arrivo della delegazione di colleghi e sindacalisti. Difficile descrivere i volti, un misto di frustrazione e furia, poca voglia di parlare. Relazionano i sindacalisti, raccontano del nulla che è stato presentato loro, e mettono in guardia i lavoratori dai tentativi che Grosso potrebbe fare per cercare di dividerli promettendo qualche stipendio in cambio dell’abbandono del presidio. Infatti il nuovo AD ha sostenuto che se parla lui con i lavoratori risolve tutto. Il problema non sono i soldi, afferma Grosso, come riportano i delegati, perché lui ha già messo in moto tutto quello che riguarda il rilancio di MGC, solo non è stato ancora in grado di attivare i pagamenti degli stipendi… Ma è convinto che i lavoratori hanno fiducia in lui e che parlandogli riprenderanno a lavorare senza soldi. La reazione dei lavoratori non si può riportare … ma le parole del nuovo AD hanno ottenuto l’effetto contrario, han compattato ancora di più gli operai della MGC che determinati proseguono il presidio, nonostante le condizioni con il passare dei giorni siano sempre più critiche sia per il clima atmosferico sia per quello personale. E consapevoli che la lotta sarà ancora lunga hanno deciso di fare dei turni per il presidio alternando un giorno a casa a uno davanti al castello.

Il prossimo incontro con l’azienda dovrebbe essere mercoledì 20 novembre, dopo che Grosso sarà andato a Roma per vedere di sbloccare i pagamenti, lui dice. Nel frattempo, venerdì 15 una delegazione ha partecipato a Torino alla manifestazione degli edili per il rilancio del settore e dal palco hanno raccontato la loro vicenda. I lavoratori sono anche stati ricevuti dal Prefetto di Torino.

 

Quando il social è sociale

Per dare visibilità alla loro lotta i lavoratori della MGC hanno creato il gruppo Facebook “OPERAI MGC-MANITAL IN PRESIDIO PERMANENTE” dove hanno iniziato a tenere una sorta di “diaro del presidio”. La pagina in poche ore ha superato i 400 iscritti e ai post dei lavoratori si sono aggiunti subito quelli di solidarietà di tantissime persone e le foto e i messaggi testimoniano che in tanti passano al presidio con una torta, pane e salame, con le pizze, una bottiglia di vino, minestre calde, cornetti per la colazione. Il sostegno è generale, nonostante facciano un bel po’ di baccano con i bidoni-tamburi e le sirene. Gli operai hanno ricevuto solidarietà anche degli abitanti delle case attorno al presidio che hanno chiesto con molto rispetto solo un paio di ore di silenzio nel primo pomeriggio, così dalle 14 alle 16 tacciono in tamburi. Ma il gruppo degli operai MGC sta raccogliendo anche il sostegno e la condivisione della protesta dei colleghi delle altre aziende Manital ugualmente non pagati da mesi. Diverse le testimonianze, come quella di una figlia di un lavoratore Manital che scrive “Continuate sempre a lottare! Mio padre è un dipendente del ramo manital idea per le pulizie nelle scuole, non percepisce lo stipendio dal mese di luglio. Questa situazione sta distruggendo la mia famiglia, lui e gli altri lavoratori stanno continuando a lavorare con la speranza di un pagamento, nessuno parla di occupare, di scioperare…. è tutto fermo, non abbiamo più soldi, oltre al danno la beffa, si continua a lavorare per il nulla. È un uomo di quasi sessant’anni, ho una sorellina piccola e mi si spezza il cuore a vederli sprofondare sempre di più. Le istituzioni non parlano di noi famiglie senza soldi da mesi, non facciamo notizia, possiamo anche morire. Voi continuate a lottare, anche se siamo in settori diversi continuate a farlo anche per noi“.  E dalle colleghe dei servizi di pulizia per i clienti Telecom e Inps in Piemonte “Sono mesi che lottiamo! Forza siamo con voi! Purtroppo in questo momento non è facile unirsi al vostro presidio perché siamo tutti stati frammentati negli appalti di Manital del settore pulizie sennò fidatevi che noi ci saremmo state, come abbiamo fatto ovunque ci sia stata la possibilità di protestare e di cercare più visibilità possibile. Telecom ha cambiato ditta [fornitore, ndr], noi dell’inps stiamo cercando di avere la surroga [il cliente paga direttamente i lavoratori, ndr] e in parte ci siamo riusciti grazie alle lotte fatte in questi mesi. Tenete duro, noi siamo con voi!”  Aiutiamoli a far crescere il gruppo, la visibilità è importante, come la solidarietà, perché loro sono “solo” in venti, ma sono migliaia i lavoratori Manital nella stessa situazione e la lotta degli operai edili MGC può diventare la lotta di tutto il gruppo.

Cadigia Perini