Non ci si prende per mano a distanza

L’asilo Nido è soprattutto vicinanza. Le riflessioni di un’educatrice

Ricordiamo ancora la domenica 23 febbraio, l’attesa di notizie riguardanti la possibile chiusura delle scuole e di conseguenza dei nidi in Piemonte. Prima la chiusura di una settimana, poi ancora altri 10 giorni, poi chiusura fino al 3 aprile… siamo ancora chiusi.
Da un giorno all’altro tutte noi siamo sparite agli occhi dei nostri piccoli, noi che ci prendiamo cura di loro, noi che giochiamo con loro, noi che cantiamo, balliamo, scopriamo con loro, per più di 8 ore al giorno. Il nostro lavoro si basa sulla fiducia che le famiglie ripongono in noi, a noi affidano un bene che non ha prezzo, i bambini pian piano si affezionano a noi, si lasciano prendere per mano e … comincia l’avventura nel mondo nido.

Quando ci siamo rese conto che l’apertura del nido non sarebbe arrivata a breve, ci siamo confrontate per capire come avremmo potuto stare vicini ai “ nostri bimbi e bimbe” e alle loro famiglie.

Per cercare di recuperare questo filo, abbiamo in modo disorganizzato, mandato qualche vocale ai bimbi, brevi video con canzoni, attività da fare a casa. Ci siamo scoperte ’talenti’ e i genitori ci hanno mandato riscontri da far sciogliere anche la neve. Ora abbiamo affinato e organizzato meglio l’invio di questi nostri messaggi, li abbiamo suddivisi per argomenti: canzoni, storie, lettura e fatto una calendarizzazione mensile, con l’intento di mantenere ben saldi i legami educativi, di affetto che ci legano ai bimbi e fiducia fra noi e le famiglie.
E’ dura, lo ammettiamo, cantare, giocare, leggere a distanza. Il nostro lavoro e’ fatto di contatti, carezze, baci, abbracci, coccole, di risate, di pianti. Tutto ciò manca tantissimo. Ogni sezione del nido  rappresenta una Comunità (chi è di Ivrea, sa il valore di questa parola), un luogo dove bimbi e noi stesse trascorriamo buona parte delle nostra giornata. Luoghi ricchi di relazioni sociali, di dialogo, di partecipazione vera (Famiglia, bambino, educatrice), di ascolto.
Tutto questo dalla sera alla mattina e’ scomparso. I bimbi piccoli sono penalizzati da questa situazione( vero che stanno a casa con mamma , papa,’ fratelli sorelle), gli è venuto a mancare uno spazio dove loro possono: sperimentare, muoversi, costruire relazioni con i loro pari, hanno perso il loro CONTESTO EDUCATIVO, il luogo dei ”CENTO LINGUAGGI”.(Malaguzzi). Whatsapp, messaggi vocali, brevi video, Facebook, canali che noi non abbiamo mai usato per le nostre attività, oggi sono diventati la nostra unica risorsa per mantenere ben saldo il filo che ci lega ai bimbi.

Il futuro?

Gruppetti di 3 max 5 bambini, divieto di portare da casa giochi, massima separazione fra i gruppi di bambini, che non dovranno mai mescolarsi. Ingressi  ed uscite scaglionati per evitare assembramenti fra genitori. Noi educatrici con guanti, mascherina… Saranno queste le regole che bisognerà seguire se riapriranno i nidi. Regole giuste, importanti, da seguire per il bene e la salute di tutti piccoli e grandi.

La relazione fra noi e i bambini a distanza ci può essere, ma non può durare.

Il nido permette ai bimbi di avere giochi stimolanti, attività educative strutturate, gioco libero, condivisione di spazi, rispetto delle regole, contatto con i coetanei e stimolo a stringere legami ed amicizie, educatrici specializzate. Speriamo che tutto questo ritorni presto, che questa situazione rimanga solo un ricordo.

Stefania, educatrice di asilo Nido.