PD e alleati: «E’ ora di preparare un progetto ed una proposta alternativa per il governo della Città»

La coalizione di centro-sinistra di Perinetti interviene sull’inadeguatezza e la confusione che regnano nell’amministrazione comunale eporediese e propone un «lavoro di confronto ed ascolto delle forze associative, sociali economiche della città»

«Pur concedendo il “beneficio del rodaggio” a questa nuova amministrazione, dobbiamo prendere atto che oggi la città è senza governo, sta peggio di un anno fa e non può permettersi quattro anni di stallo», esordisce così Maurizio Perinetti nella conferenza stampa organizzata dalla coalizione (PD, Libera Sinistra per Ivrea, Moderati, Ivrea+bella) che lo candidava sindaco alle elezioni comunali di Ivrea della primavera scorsa.
«Altro che cambiamento, siamo alla paralisi: nulla per la valorizzazione del sito Unesco, nessuna scelta per la biblioteca, grande confusione sul mercato – continua Perinetti – e l’unico progetto, quello del supermercato di fronte alla stazione, fortunatamente naufragato, bocciato da Regione e Città Metropolitana. Anche la vicenda della fondazione Guelpa evidenzia in fondo un’assenza di guida, mentre si arriva addirittura a non avere ancora oggi chiarito chi e come organizzerà la fiera di San Savino (anche se qualcuno in città va dicendo da tempo che la organizzerà lui), nonostante il comitato che l’ha organizzata negli anni passati avesse già comunicato nell’ottobre scorso che non l’avrebbe più organizzata».
Anche dal bilancio per questo 2019 e per i prossimi due anni e dal documento di programmazione «approvato a marzo (con il Documento di Programmazione che avrebbe dovuto essere approvato a settembre 2018) – aggiunge Perinetti – non emerge alcuna scelta, tranne un’attenzione alle manutenzioni, oggi peraltro più facili da realizzare perché non c’è più il patto di stabilità da osservare per l’impiego delle risorse».
E poi, aggiunge Spitale (segretario del circolo eporediese del PD) «pochi consigli comunali, poche riunioni di commissione», come conferma Gabriella Colosso (consigliera comunale PD) facendo notare che la commissione “sociale” si è riunita per la seconda volta solo in questi giorni.
«Anche su cultura e sport, deleghe che ha mantenuto il sindaco, – sostiene Spitale – non si muove nulla».
Insomma, immobilismo totale, determinato, secondo Perinetti, anche da una crisi politica della coalizione del sindaco Sertoli che «partita con una caratterizzazione “civica” si ritrova ad essere ora caratterizzata leghista, con una maggioranza che già in due occasioni (su accoglienza migranti e operato del CdA della fondazione Guelpa) ha messo in minoranza il sindaco. E poi un susseguirsi di dimissioni: quelle del consigliere comunale Ricci, poi quelle di due amministratrici della fondazione del Carnevale (divenuta ostaggio delle forze politiche di maggioranza), più recentemente quelle del presidente della fondazione Guelpa».
«Chi aveva promesso grandi cambiamenti – si legge nel comunicato sottoscritto da PD-Libera Sinistra per Ivrea-Moderati- Ivrea+Bella – rivela oggi la sua inadeguatezza a governare la Città. Divisi su tutto, incapaci di formulare progetti realizzabili, con un sindaco evidentemente solo e isolato dalle forze che dovrebbero sostenerlo».
Una situazione che, insieme alle scadenze elettorali prossime, fa dire a Spitale che, in questa situazione politica “liquida”, occorre essere «pronti all’alternativa» e il messaggio che rivolge «al tessuto attivo e associativo locale più ampio e anche più lontano dal nostro mondo, è di confluire nella coalizione di centro-sinistra».

A partire, si legge ancora nel comunicato, dal «lavoro di confronto ed ascolto delle forze associative, sociali economiche della città» che la coalizione oggi all’opposizione intende avviare «per mettere a punto proposte in grado di affrontare la situazione di crisi e smarrimento della Città». Cominciando «dai temi più urgenti: la ridefinizione della missione della Fondazione Guelpa» e l’avvio delle «attività per la valorizzazione del sito Unesco». Temi sui quali viene annunciata la presentazione nel prossimo Consiglio Comunale di due documenti «elaborati con il contributo delle forze sociali e culturali attive in Città. E’ ora – conclude il comunicato – di preparare un progetto ed una proposta alternativa per il governo della Città».
E, ci tiene a sottolinearlo Perinetti, la coalizione di centro-sinistra «è l’unica vera alternativa all’attuale amministrazione, perché le altre due forze di minoranza, Viviamo Ivrea e M5S, non sono di opposizione, né nelle forme (troppo spesso condiscendenti, con Comotto che arriva a votare persino il bilancio), né nei contenuti, né nelle modalità di relazione con l’amministrazione e la maggioranza».

Un’iniziativa “strana”, un dibattito da aprire nel tessuto associativo locale

Seppure l’indeterminatezza e la confusione appaiono evidenti nell’attuale amministrazione comunale eporediese, seppure è naturale che una forza di opposizione denunci la conseguente situazione di “crisi e smarrimento della città”, seppure è vero che il gruppo PD in consiglio comunale è il più grande della minoranza ed è il solo a esercitare l’opposizione, risulta però insolita questa “chiamata a confluire” avanzata da PD e alleati al tessuto associativo, sociale ed economico della città per costruire un’alternativa.
Un’iniziativa “strana”, perché avviene quattro anni prima della scadenza elettorale comunale e che si può spiegare in due modi: o si tratta di un “segnale di vita” (tanto più utile in prossimità delle elezioni regionali ed europee), oppure si ritiene che la crisi interna alla maggioranza nel Comune di Ivrea sia ormai talmente profonda da essere vicina alla rottura, tanto da dover mettere all’ordine del giorno la costruzione di “una proposta alternativa per il governo della Città”.
In entrambi i casi, quanto possa essere il PD (con i suoi trascorsi locali che certamente un peso hanno avuto nel determinare per la prima volta a Ivrea il successo di una coalizione delle destre e con l’attuale e passato ruolo nazionale) il catalizzatore dell’alternativa di cui avrebbe bisogno la città, resta ovviamente del tutto opinabile. E su questo sarebbe bello, utile e interessante che si aprisse comunque la più ampia discussione nella cittadinanza attiva e nel tessuto associativo locale.

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