PRC Ivrea: Una Costituzione resistente!

Rifondazione ComunistaEmozione crescente all’arrivo dei primi dati dai seggi, prima l’alta affluenza, poi la grande vittoria del NO, una vittoria popolare: ha vinto il popolo partigiano delle migliaia di donne e uomini rappresentato dai e nei Comitati del NO, ignorati dai media, ma ben presenti nei territori, nelle strade, nelle piazze a parlare con i cittadini. Comitati che ad Ivrea come in tutt’Italia hanno visto Rifondazione Comunista fra i promotori e attiva in questa lotta di resistenza accanto all’ANPI, alla Fiom-Cgil, alle associazioni democratiche, a liberi cittadini e cittadine.
E i territori, il paese, han scelto il NO perché vogliamo un futuro democratico. Un NO per dare la possibilità alla nostra Costituzione di venire applicata. Un NO a chi voleva toglierci il diritto di votare i Senatori per un risparmio pari al costo di un caffè. Un NO a chi voleva complicare, anziché semplificare gli iter legislativi, un NO perché consiglieri regionali e sindaci facciano il loro impegnativo lavoro a tempo pieno e non a mezzo servizio. Un NO a chi voleva rafforzare i poteri del vertice, del governo a scapito del Parlamento, voleva dare più forza alla punta della piramide anziché alla base. Ma la base ha detto NO. Non ha vinto alcuna casta, nessuna forza conservatrice, han vinto le migliaia di donne e uomini, tanti giovani, che hanno scelto di difendere la Costituzione da uno stravolgimento voluto da una minoranza, diventata artificialmente maggioranza, che non ha cercato l’ampio consenso dovuto per una revisione così grande della Costituzione, né in Parlamento né nel Paese. Una minoranza e un Partito Democratico che ha diviso il Paese oltre che sé stesso dimenticando e tradendo persino il proprio Manifesto dei Valori dove si legge “La sicurezza dei diritti e delle libertà di ognuno risiede nella stabilità della Costituzione, nella certezza che essa non è alla mercé della maggioranza del momento (…) Il Partito Democratico si impegna a ristabilire la supremazia della Costituzione e a difenderne la stabilità, a metter fine alla stagione delle riforme costituzionali imposte a colpi di maggioranza”.
Il Circolo di Rifondazione Comunista di Ivrea ringrazia le compagne e i compagni del Comitato Democrazia Costituzionale per la grande passione e impegno nella difesa della Costituzione: abbiamo lavorato duramente, solo con le nostre forze, a partire dalla raccolta firme, ma oscurati dai media, non abbiamo raggiunto l’obiettivo, ma non ci siamo scoraggiati, e con l’evidente svantaggio, abbiamo lavorato fianco a fianco, abbiamo studiato la riforma, siamo stati nelle piazze per informare, parlare, incontrare le persone per spiegare, motivare le ragioni del nostro NO. Abbiamo condotto una campagna referendaria serrata, appassionata, ma sempre rispettosa. Un grande grazie a tutte e tutti coloro che hanno dedicato grande parte del proprio tempo a questa battaglia, consapevoli che non è finita, che occorre rimanere uniti per dare una speranza all’attuazione della Costituzione.
Con la vittoria del NO, non ci saranno difatti tappeti rossi né strade in discesa per l’affermazione dei diritti calpestati, a partire da quello del lavoro, al diritto alla salute, alla scuola pubblica, alla giustizia sociale. Sarà comunque dura, ma solo grazie alla vittoria del NO si dovrà cambiare una legge elettorale sbagliata, con caratteristiche anticostituzionali, capilista bloccati, premio di maggioranza sproporzionato. Grazie alla vittoria del NO oggi abbiamo ancora dalla nostra parte la Costituzione che tutti questi diritti sancisce e aspetta solo di essere applicata.
Facciamo nostre le parole della nostra compagna Lidia Menapace, che abbiamo avuto il piacere di ospitare a Ivrea: “Con quali forze e forme incominciare ad affrontare la costruzione della seconda Repubblica? A me piace molto l’idea di cominciare mantenendo i Comitati per il NO attivi e organizzati, mettendo in gioco pure la seguente osservazione: anche la Resistenza fu guidata da una accozzaglia che aveva come riferimento politico e organizzativo il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) nel quale stavano monarchici, liberali, cattolici, democristiani, repubblicani, socialisti e comunisti. Mi piace tanto dire: viva i Comitati del NO, autoconvocati autorganizzati autofinanziati, come prosecuzione ideale e politica del Comitato di Liberazione nazionale, un eccellente esempio di accozzaglia ben riuscita!”

Circolo Rifondazione Comunista Ivrea
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