Una poltrona per quattro

Non si fermano le polemiche nel PD eporediese: i Democratici per Ivrea (attuali dissidenti all’interno del PD) minacciano voto disgiunto, ma non proferiscono parola sul passaggio alla coalizione di centro-destra della “leader”. Questa settimana, inoltre, i primi banchetti per la raccolta firme per presentare le liste alle elezioni

E’ ancora possibile qualche incidente di percorso (negli accordi per le coalizioni o nella raccolta delle firme per la presentazione delle liste e dei candidati sindaci) ma sembra ormai definito il quadro che gli elettori eporediesi si troveranno il 10 giugno prossimo per le elezioni comunali: quattro candidati sindaci e undici liste di consiglieri.
A sostenere la candidatura di Maurizio Perinetti le liste del PD, di Ivrea + Bella, di MDP e dei Moderati, mentre, dopo la conferma di Stefano Sertoli candidato sindaco, le destre schierano quattro liste (Forza Italia, Lega, Insieme per Ivrea di Ballurio e una lista in formazione da parte di Tony Cuomo).

Sono tre le liste che candidano sindaco Francesco Comotto: Viviamo Ivrea, Ivrea Comune – Sinistra e Costituzione e una terza ancora in formazione (nella quale dovrebbero esserci personaggi noti della vita cittadina quali Francesco Gioana, Alberto Bich, Franca Vallino), mentre, come di consueto, il Movimento 5 Stelle andrà alle elezioni con un’unica sua lista e un proprio candidato sindaco, Massimo Fresc, presentato in sala Santa Marta qualche mesie fa da Di Maio.

Si parla anche della candidatura a sindaco di Igor Bosonin con una lista di Casa Pound, ma occorrerà vedere se ce la farà a raccogliere le firme di elettori eporediesi necessarie alla presentazione. Uno scoglio, questo delle firme, che non è propriamente una formalità per nessuna lista, tenuto conto che gli iscritti nelle liste elettorali di Ivrea sono poco meno di ventimila e per poter partecipare alle elezioni ogni lista dovrà aver raccolto da un minimo di 175 a un massimo di 350 firme di “presentatori” che devono essere elettori a Ivrea. Tenuto conto che, per precauzione, ogni lista dovrà raccogliere almeno 200 firme e conoscendo il numero delle liste, il conto è presto fatto: intorno alle 2.500 firme su un numero di votanti complessivo che prevedibilmente non arriverà a 12mila.

Incombenze formali a parte, le uniche liste che hanno cominciato da mesi il confronto pubblico per le elezioni comunali, sono Viviamo Ivrea e i 5 Stelle, mentre la coalizione delle destre dovrebbe alla fine in questi giorni presentare pubblicamente il suo candidato sindaco e la “insolita” alleanza con quella che, fino al 21 gennaio, era la leader della maggioranza del PD eporediese.
Pur avendo da tempo scelto con le primarie il candidato sindaco e nonostante l’annuncio di due candidature eccellenti nella sua lista (il noto chirurgo Mauro Salizzoni e l’ex presidente del tribunale Luigi Grimaldi), chi appare al momento fermo al palo è proprio il PD, il “partito della città”, ancora alle prese con la ricucitura dei rapporti con MDP e Moderati, sottoposto allo stillicidio di comunicati dei “Democratici per Ivrea” (gli undici ex balluriani dimessisi dal direttivo il mese scorso), con spasmi che lo portano all’indicazione come capolista di Dulla (ex balluriano rimasto nel partito e nel direttivo) per mostrare una “ritrovata unità”. Con il risultato di far imbestialire gli 11 “Democratici per Ivrea” (Maurizio Cieol, Donata Beltrame, Fabio Ferrando, Marioara Visan, Franco Lodi, Maria Salvini, Luca Coda Forno, Patrizia Bianco, Paolo Cominetto, Carlo Ampollini e Luisa Campanini) che denunciano il “golpe che ha cambiato una maggioranza democraticamente eletta da un congresso” e, preso «atto del fallimento della politica», affermano che non resta loro che tenersi «le mani libere» e, un po’ enigmaticamente, scegliere di votare «in scienza e coscienza» riferendosi alla legge elettorale che «prevede il voto disgiunto e il doppio turno».*

Intanto si susseguono dichiarazioni su “continuità e rinnovamento” del candidato sindaco Perinetti e del designato capolista PD Dulla («La sfida è quella di rivoluzionare la città con progetti ambiziosi che sappiano tuttavia far tesoro dell’esperienza e del senso di responsabilità che ha caratterizzato il Comune di Ivrea negli ultimi decenni», scrive come capogruppo nell’ultimo giornalino comunale distribuito in questi giorni), ma non si intravede su cosa sarà centrata la proposta elettorale del PD e della sua coalizione.
Qualche parola di chiarezza potrebbe arrivare da Della Pepa in occasione del consiglio comunale di lunedì 23 aprile (l’ultimo di questa amministrazione) nel cui ordine del giorno compare: “Bilancio di mandato. Relazione del Sindaco sul quinquennio 2013-2018”. Una relazione che potrà ridursi ad essere la scontata rivendicazione del lavoro svolto ed elencazione dei risultati conseguiti o cercare di indicare (prima di tutto al partito dello stesso Della Pepa) prospettiva e progetti per l’amministrazione della città. In attesa che la campagna elettorale inizi davvero.

ƒz

* P.S. Una domanda ai Democratici per Ivrea così attenti e puntuali a segnalare con comunicati ogni dichiarazione di Perinetti e ogni passo del direttivo PD ricostituito il 27 marzo scorso: è possibile che non abbiate tempo e possibilità di dire una sola parola in merito al repentino passaggio armi e bagagli della vostra leader alla coalizione delle destre?