Vik Utopia ci ha lasciato sei anni fa

Vik Utopia ci ha lasciato sei anni fa. Ma abbiamo ancora bisogno di raccoglimento e di riflessione, di proseguire quel lungo, interminabile minuto di silenzio, rotto, o interrotto, da parole di verità, di condivisione e di commozione, iniziato il 15 aprile 2011.
Ibrahim Nasrallah, tra i più noti poeti palestinesi, è uno dei primi ad aver sentito questa esigenza. Ha scritto per Vittorio, Hanno ucciso tutti, una poesia scandita tre volte dalle parole Per te sia buono il mattino.
Vittorio aveva compiuto un atto autentico di “eresia”, separandosi da questo stato di cose, da questa società, che anche in occasione della sua scomparsa è stata capace di urlare tutto il suo cinismo e di mostrare tutta la sua ipocrisia.
Un atto di “eresia” che conteneva in sé, per la sua radicalità, anche questo esito tragico.
Una scelta compiuta serenamente e all’inizio quasi in silenzio.
Ma quando è giunto il momento della parola necessaria, Vittorio ha scritto i 19 articoli pubblicati da il Manifesto durante l’operazione Piombo fuso, raccolti poi successivamente in Gaza Restiamo umani.
Gaza. Restiamo umani rimarrà il nostro breviario laico, laico ma pervaso da una religiosità autentica. Tradotto in tedesco, in inglese e in spagnolo ha meritato una prefazione di Ilan Pappé, lo storico israeliano autore de La pulizia etnica della Palestina.
Vittorio è stato un non-eroe, mite e positivo, che ha percorso ogni angolo della Striscia di Gaza con la sua umanità, densa e intensa. Non è stato un “cooperante”, come qualcuno ha scritto, e anche il termine “pacifista” sembra per lui assai riduttivo.
Vittorio è stato un attivista, un attivista in difesa dei diritti umani, dalla parte dei mondi offesi, dalla parte degli oppressi, dalla parte dei deboli, praticando la nonviolenza, la non menzogna e la non collaborazione.
I tre comandamenti delle minoranze etiche ed eretiche le quali, di fronte alla miseria della politica e della non cultura, devono necessariamente esprimere una radicalità, devono collocarsi “quasi ai margini”, “luogo difficile da frequentare, soglia scabrosa che richiede una rigorosa e continua vigilanza morale”.
E chi meglio di Vittorio ha rappresentato l’attore terzo*, la voce che si alza, nel deserto e dal deserto, tra gli oppressi e gli oppressori?
* A Eschilo si deve l’introduzione nella tragedia greca del secondo attore, a Sofocle del terzo.

Giovanni e Alfredo Tradardi
Ivrea, 15 aprile 2017

Per te, caro ViK, sia buono il mattino.

di  Ibrahim Nasrallah traduzione di Wasim Dahmash

Hanno ucciso tutti
hanno ucciso tutti i minareti
e le dolci campane
uccise le pianure e la spiaggia snella
ucciso l’amore e i destrieri tutti, hanno ucciso il nitrito.
Per te sia buono il mattino.
Non ti hanno conosciuto
non ti hanno conosciuto fiume straripante di gigli
e bellezza di un tralcio sulla porta del giorno
e delicato stillare di corda
e canto di fiumi, di fiori e di amore bello.
Per te sia buono il mattino.
Non hanno conosciuto un paese che vola su ala di farfalla