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CINECLUB IVREA, LXI EDIZIONE

Margini

Martedì 23 maggio 2023 ore 15.00 – 17.10 – 19.20 – 21.30

Mercoledì 24 maggio 2023 ore 15.30 – 18.00

Regia: Niccolò Falsetti / Interpreti: Francesco Turbanti, Emanuele Linfatti, Matteo Creatini, Silvia D’Amico / Sceneggiatura: Niccolò Falsetti, Francesco Turbanti, Tommaso Renzoni / Fotografia: Alessandro Veridiani / Musiche: Alessandro Pieravanti / Montaggio: Stefano De Marco, Roberto Di Tanna / Scenografia: Vito Giuseppe Zito / Costumi: Ginevra De Carolis / Suono: Iacopo Pineschi / Produzione: Dispàrte, Manetti Bros. con Rai Cinema / Distribuzione: Fandango / Origine: Italia, 2022 / Durata: 91’

Grosseto, 2008. Edoardo, Iacopo e Michele sono i giovani membri di un gruppo punk. Stanchi di suonare tra sagre e feste dell’Unità, hanno finalmente l’occasione di riscattarsi aprendo la data bolognese dei Defense, famosa band punk hardcore americana. Quando il concerto viene annullato, i tre non si danno per vinti: se non possono andare a Bologna a suonare con i Defense, allora saranno i Defense a venire a Grosseto. Il piano, però, si rivela più difficile del previsto: i paradossi della vita di provincia trasformano ogni dettaglio in un problema insormontabile, mettendo in discussione la riuscita dell’impresa ma soprattutto ciò a cui i tre tengono di più: la loro amicizia.

Sono trascorsi quattordici anni dagli eventi narrati in Margini, unico film italiano presentato alla Settimana Internazionale della Critica, eppure sembrano molti di più. È una scelta formale, precisa, in cui il punto di vista del regista, l’esordiente Niccolò Falsetti (classe 1987, all’attivo vari doc e corti), si riverbera nelle immagini evocative di Alessandro Veridiani, anche lui debuttante come direttore della fotografia.
Parliamo di un decennio, quello degli anni zero del duemila, che almeno finora il cinema ha raccontato in diretta, spesso concentrandosi sulla piccola borghesia, e che
Margini finisce per “storicizzare”, fissandone il costume all’altezza della provincia e cercando di riflettere lo spirito di un’epoca attraverso la narrazione di una nicchia. Di una realtà ai margini, appunto. (…)
Opera prima che sceglie uno schema classico, incardinato sul tema dell’impresa ardita messa in atto da un gruppo sgangherato, Margini dimostra un’indubbia vocazione nostalgica, dialogando con l’underground musicale dagli anni Ottanta in giù e recuperando atmosfere del cinema giovane degli anni Novanta.
Il riferimento dichiarato è il sempiterno
Odio di Mathieu Kassovitz pur con meno rabbia, ma c’è anche uno sguardo al Paolo Virzì di Ovosodo, con il quale condivide l’affetto verso i personaggi e lo spaesamento in una terra natia scopertasi straniera. E c’è la consapevolezza di essere un’emanazione dell’universo di Zerocalcare (autore del manifesto che “appare” due volte nel film) al crocevia della poetica di Gipi. (…)
È interessante il lavoro di Falsetti, che ha scritto il film con Francesco Turbanti (che interpreta Michele) e Tommaso Renzoni, sul sistema di riferimenti culturale della sua generazione, ritrovatasi sulla scia di quella precedente (qui rappresentata da Michele) a frequentare concerti a offerta libera, con lattine di birra e materassini volanti e a immaginare un futuro che però coincideva con il ritorno di qualcosa che c’era già stato.
Lo dimostra il doppio e parallelo racconto di formazione di Edo e Iacopo, entrambi bisognosi di collocarsi in un mondo altro rispetto a quanto previsto dagli altri. E anche il finale che, senza svelarlo, annuncia la dolcezza irrequieta di un futuro imprevedibile e fluido, con la morsa invisibile di una crisi economica e sociale che segnerà soprattutto la provincia e i provinciali. (…)
(Lorenzo Ciofani)

Ai margini d’Italia c’è Grosseto. E tutto un cinema toscano decentrato che da sempre gioca con l’idea delle Fughe da fermo e dei rimpianti strozzati in gola come un Ovosodo. Edoardo, Iacopo e Michele (Linfatti, Creatini e Turbanti, tutti precisi) sono post-nipotini dei vitelloni e dei leoni al sole del cinema che fu, senza neppure più la consolazione dei piaceri della provincia. Anzi, detestano quel piccolo mondo “a misura d’uomo”, fatto di bonomia gentile e di silente follia, tra vacche che attraversano placide la strada e capannoni desolati. (…)
(Rocco Moccagatta)

(…) Margini è (finalmente!) una commedia italiana in cui si ride davvero ma che ha il sapore amaro di una realtà che non sorride ai giovani, in particolare agli artisti.
Deve moltissimo al cinema dei Virzì (Paolo, ma anche il Carlo di
I più grandi di tutti) e tuttavia se ne affranca perché riesce a restare ruspante vero, e perché racconta una generazione successiva a quella di Ovosodo.
È soprattutto l’energia che attraversa la narrazione a rendere coinvolgente questa storia di tentato riscatto dove funziona tutto, soprattutto la corrente nervosa e la recitazione di tre ottimi attori che sembrano fisicamente rimandi pop culturali: Edoardo (Emanuele Linfatti) una versione underground di Fedez, Iacopo (Matteo Creatini) un giovane Edoardo Gabbriellini e Valentina Carnelutti (la madre di Edo) la Nicoletta Braschi senza Benigni. Francesco Turbanti (Michele), anche cosceneggiatore, riassume invece in sé l’esistenza ai margini del titolo, di chi è nato contrario e incapace di assimilarsi al resto del mondo.
(Paola Casella)

Si rammenta che le proiezioni di ADA annullate il 7 e 8 marzo per un guasto al riscaldamento della sala, saranno recuperate martedì 6 e mercoledì 7 giugno, in chiusura di questa edizione.

Cliccando qui le prossime schede filmografiche
Disponibili in formato cartaceo al cinema.

Info: tel. 351 690 6071 (anche whatsapp) 
email: [email protected]
facebook: Cineclub Ivrea

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