28 maggio: giornata nazionale “STOP guerra. STOP carovita.”

Sabato 28 maggio Rifondazione Comunista nelle piazze reali e virtuali  per una giornata contro l’economia di guerra e il carovita.

Rifondazione Comunista promuove iniziative in tutta Italia nella giornata del 28 maggio per manifestare la propria ferma opposizione all’economia di guerra e antisociale attuata nel nostro Paese.
Lo farà con due eventi principali.

PRESIDIO CON BANCHETTI INFORMATIVI in tutta Italia sulle proposte del Prc per un’economia di pace e sviluppo delle fasce più deboli e per il rilancio della raccolta firme contro il caro-bollette iniziata nel dicembre scorso.

A IVREA al mattino dalle 9.30 in piazza Primo Maggio nel quartiere Bellavista.

“Le conseguenze economiche della guerra e delle sanzioni che già colpiscono i popoli in diverse parti del mondo e i ceti popolari anche in Europa – dichiara Cadigia Perini, segretaria del Circolo PRC di Ivrea – diventeranno ancora più drammatiche con la combinazione di inflazione sempre più alta e politiche fiscali e monetarie recessive che produrranno disoccupazione, ulteriore perdita del valore d’acquisto dei  salari delle lavoratrici e dei lavoratori e dei redditi dei ceti popolari.
Chiediamo: il blocco degli aumenti delle bollette, prezzi calmierati sui generi alimentari di prima necessità, aumenti di salari e pensioni e nuova scala mobile, salario minimo legale a 10 euro netti all’ora.
Si può fare con: gli extraprofitti delle aziende che lucrano sugli aumenti, il gettito extra dell’Iva prodotto dai rincari, una tassa sulle grandi ricchezze al di sopra di 1 milione di euro, il taglio delle spese militari.

 

VOCI FEMMINISTE CONTRO LA GUERRA
<(incontro online – diretta fb su @CollettivAMenapace)
Organizzato da CollettivA Menapace, collettivo femminista del Prc

Il movimento femminista ha denunciato e contrastato tutte le guerre: Afghanistan, Kosovo, Iraq, Siria, ha cercato soluzioni di pace in Palestina e guarda con attenzione l’esperienza delle donne curde. Sempre, in ogni conflitto ha smascherato il carattere patriarcale connesso ai nazionalismi insorgenti e allo scontro fra potenze imperialiste e neocoloniali.
Ma questa guerra in Ucraina che si sta combattendo nel cuore dell’Europa imprime un salto nella storia della umanità, un’accelerazione in cui sembra che tutto inesorabilmente scivoli verso l’uso generalizzato della violenza degli eserciti guidati dalla volontà di potenza dei loro governanti. C’è bisogno di una parola, di un pensiero di un agire forte del movimento femminista, che riesca a mantenere la sua forza di elaborazione e di lotta, la sua pluralità, la sua capacità di analizzare la complessità e di trovare le vie per fermare la guerra ed allontanarla dalla storia.