A Ivrea rivive il lato buio del Medioevo

Sabato 24 marzo si terrà la Sacra Rappresentazione medievale della Passione di Cristo che, pur raccogliendo numerose adesioni (anche istituzionali) sembra più essere l’invenzione di una tradizione a scopo ludico che la sua rievocazione. Ma i credenti e soprattutto i cattolici, che ne pensano di questa celebrazione del dolore e del sangue?

Se Ivrea appare oggi una città in mezzo al guado, non più moderna città industriale e non ancora città ad altra vocazione (turistica, naturalistica, di servizi, altro a piacere), sabato 24 marzo vedrà concentrate nella stessa giornata alcune di queste pulsioni contrapposte.
Infatti mentre sarà in pieno svolgimento la giornata centrale del Jazz Festival, uno dei più longevi in Italia dedicati a questa musica innovativa e sperimentale, con concerti e presentazioni di libri dalle ore 18 in sala S.Marta e dalle 21 al Teatro Giacosa, in città si svolgerà pure una composita giornata dedicata alla Sacra rappresentazione medievale della Passione di Cristo, con esposizioni artistiche e mostre in piazza Ottinetti e in San Gaudenzio, visite ai luoghi medievali, rappresentazione e crocifissione finale in Piazza Castello seguita dalla Messa in Duomo.
Ma mentre l’Open Papyrus Jazz Festival può contare come sostegno economico sulla sola Fondazione Guelpa e alcuni sponsor privati, primo fra tutti proprio Isis Papyrus (società internazionale di informatica), l’Associazione Il Diamante, ideatrice da tre anni della Rappresentazione, annovera una serie nutrita di sostenitori, Città di Ivrea, Diocesi di Ivrea, Città Metropolitana di Torino, Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte, Regione Piemonte, Associazione Europea Vie Francigene, Ente Turismo Torino e Provincia, ASCOM oltre al coinvolgimento del Liceo Botta, dell’Istituto Tecnico ITIS di Ivrea e del Liceo Artistico di Castellamonte.
Obiettivo turismo? Veramente tutti questi Enti pensano che puntare sull’invenzione di una tradizione possa dare risultati in termini turistici o di rilancio del territorio? Le rappresentazioni sacre, non solo in Italia, possono essere molto radicate ed esprimere una vera cultura locale e popolare, indipendentemente dal credo religioso che ne era alla base, soprattutto in quelle località dove la tradizione si tramanda e che viene alimentata dalla popolazione stessa. In Italia ve ne sono di molto suggestive soprattutto in Umbria, Abruzzo, Campania, Lazio, Puglia, Sicilia, Sardegna e meno frequenti anche in altre Regioni, Piemonte compreso. Se a Ivrea se ne svolgeva una intorno all’anno 1000 non si può certo parlare di tradizione, altrimenti dovremmo ripristinare il bruciamento degli eretici e, perché no? delle streghe che in Valchiusella sembra abbondassero.
Se poi si parla di Passione si dovrebbe almeno rispettare il calendario e non seguire esigenze “turistiche” che con il rito religioso c’entrano poco. In realtà Il Diamante punta più sulla rievocazione medievale che sul carattere religioso, ma è su questa ambiguità che si basa il richiamo della manifestazione nonché il sostegno della Diocesi.
Insomma, rievocare tempi e costumi medievali può anche essere divertente, aggregante e socializzante, come dimostrano i numerosi gruppi, anche locali, che vi si dedicano. Ma all’interno del medioevo scegliere la rievocazione della Passione di Cristo, con le simbologie e le modalità della religione dell’epoca fatta di mortificazione, sangue, esaltazione del dolore, fiaccole e cappucci, non è una scelta neutra né divertente né tantomeno da richiamo turistico.
Voci critiche? Nessuna, anche in una città come Ivrea che pure in tempi non lontani vedeva la presenza attiva di molti credenti “del dissenso” impegnati in sedi sociali e anche politiche nel campo progressista. Il mondo cattolico sta forse accettando una “restaurazione” locale al mondo preconciliare nonostante le spinte al rinnovamento di Papa Francesco?
Forse anche questo è un segno dei tempi, come il coinvolgimento dell’Amministrazione cittadina nella persona del Sindaco. Almeno questo, forse, si poteva evitare.

Francesco Curzio

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Programma della Sacra Rappresentazione

sabato 24 marzo
Ore 10: Inaugurazione Mostra #IvreaChePassione. Sindaco di Ivrea Carlo Della Pepa e Sindaco di Castellamonte Pasquale Mazza
A partire dalle 19:30 – • Arrivo in Città dei Figuranti/Gruppi dai differenti punti di accesso della Città verso il Centro
Ore 20,30• Apertura Medievale dello Spettacolo Teatrale Itinerante. Percorso da Piazza Ferrando sino a Piazza Castello
• S.S. Messa in Duomo Con Canti Gregoriani a Cura del Coro della Cattedrale
• Rinfresco Finale Presso San Giuseppe – Saluti e Foto di Gruppo

EVENTI COLLATERALI
– Mostra d’Arte Contemporanea (Piazza Ottinetti: dalle 10:00 alle 17:00). Le 13 Stazioni della Via Crucis Secondo Arte In Fuga. Curatore : Arte in Fuga
– Live Painting Session tra Passato e Presente (Piazza Ottinetti : Ore 17:00). Curatore : Arte in Fuga, Academia Cantus con Madonnara Alessandra Bellini. Realizzazione Live della 14° Stazione della Via Crucis sulle sonorità del Coro
– Mostra Concorso D’Arte #IvreaChePassione / ComicsChe Passione (Chiesa di San Gaudenzio : dalle 10:00 alle 18:00)
Esposizione delle Tavole del Fumetto #IvreaChePassione realizzato da Deel Comics e
colorate dagli studenti del Liceo Artistico di Castellamonte
Presidente Giuria : Emilia Sabolo – Croass del Borghet
Giuria : Carlo Della Pepa – Sindaco di Ivrea, Pasquale Mazza – Sindaco di Castellamonte, Don Giuseppe Sciavilla – Diocesi di Ivrea, Delegato ASCOM, Elisabetta Signetto / Debora Grazio – Deel Comics
– Visita accompagnata della Chiesa di San Nicola – Cripta Duomo – San Gaudenzio (dalle 14:00 alle 17:30). Curatore : Gruppo Studenti Liceo Classico “Carlo Botta”
– Visita accompagnata della Chiesa di San Bernardino (dalle 14:00 alle 17:30) . – Curatore : Spille d’Oro Olivetti
– Passeggiando Nella Storia (San Gaudenzio Ore 14:00 – Prenotazione al 349.1272524)
Arrivo previsto alle 16:00 presso la sede degli Arancieri Scorpioni di Arduino con esecuzioni al liuto medievale di brani del Codice 115 di Ivrea a Cura di Paolo Lova. Curatore : Archeologa Lorenza Boni