A l’è sempre Carlevé

Il Comitato delle Componenti dello Storico Carnevale di Ivrea ha deciso di inviare alle autorità civiche e ai gestori della manifestazione una missiva nella quale vengono espressi il disagio, la preoccupazione e il malcontento generali che, da diversi mesi, pervadono l’ambiente carnevalesco.

La lettera è stata inviata al Sindaco Stefano Sertoli (che detiene la delega alla cultura), al Vicesindaco Elisabetta Ballurio (anche in quanto Assessore alle manifestazioni) ai capigruppo consiliari, al Presidente e ai membri del CdA di Fondazione e al Gran Cancelliere, Notaio Pierluigi Cignetti.
Il documento si apre con una premessa ritenuta fondamentale dagli estensori: «Lo Storico Carnevale di Ivrea è un “bene culturale” patrimonio della Città e del territorio. Punti centrali e caratteristiche peculiari sono la sua storia, le sue tradizioni e la sua ininterrotta continuità, che rendono questa festa di popolo unica e originale. Con la creazione della Fondazione si è venuta a formare una Comunità costituita da tutte le Componenti del Carnevale».
L’apporto delle Componenti è quindi fondamentale e imprescindibile, per il loro patrimonio di conoscenze e di esperienza, oltre al notevolissimo apporto economico e di lavoro volontario.
Nell’edizione 2019 il Comitato delle Componenti, pur vivendo la manifestazione come sempre con grande passione e responsabilità, si è trovato a considerare unanimemente la gestione della Fondazione come fondamentalmente unilaterale e disgregatrice.
«Il cambio al vertice del CdA della Fondazione – si legge nel documento – ha portato un drastico mutamento di rotta della nave, comprensibile con il variare del suo capitano e dell’equipaggio, ma è avvenuto in assenza di qualunque informazione, comunicazione o dialogo con il Comitato delle Componenti da parte dei “nuovi gestori” sui suoi nuovi obiettivi e sull’eventuale diverso modo di intendere la “missione” della Fondazione e la sua diversa visione del Carnevale. Nessuna comunicazione, nessuna indicazione, nessuna certezza: solo scelte tanto unilaterali quanto incomprensibili, mai condivise e finalizzate solo a sottolineare la presenza di due campi contrapposti: da una parte gli “amici” dall’altra i “nemici”. I vincitori e i vinti, l’unica vera vittima è stata il Carnevale».
In questo clima molto teso e difficile tutta la filiera di comando e controllo del Carnevale è risultata sorda, nonostante le ripetute assicurazioni e “garanzie” fatte anche dal Sindaco nessuno ha cercato di chiarire gli eventuali motivi di contrasto per risolvere i problemi e poter serenamente lavorare tutti insieme.
Quattro i punti critici che le Componenti evidenziano:

  • Il Presidente e il CdA, come già detto, non parlano mai del “soggetto Carnevale”: non esistono un “progetto” e un piano coerente di sviluppo.
  • Il “progetto” non può prescindere dalle Componenti, che sono quelle entità che il Carnevale lo rendono possibile e concretamente lo mettono in atto; e come parte in causa dovrebbero poter dire la loro.
  • Le Componenti “investono” nel Carnevale più del doppio di quanto fa l’Amministrazione comunale, risorse economiche ed umane che rendono effettivo il principio di sostenibilità riconosciuto tra i valori ispiratori della fondazione.
  • Al termine dell’edizione 2019 è impossibile non evidenziare come molte siano state le criticità non risolte perché neppure affrontate.

Il giudizio è drastico: «Quest’anno si è dimenticato che la “supremazia culturale” del nostro Carnevale e ciò che lo differenzia dagli altri è certamente la sua storia, ma anche il fatto che in esso la forma è sostanza. Questo “nuovo corso” ha degradato e avvilito sia la storia che la forma. Tutto ciò non deve più accadere.»

Alla luce di queste riflessioni, vengono lanciati un appello e una richiesta: «Al Sindaco, quale garante della festa civica, si chiede di porre fine a qualsiasi forma di ostracismo, pena la distruzione dei valori condivisi e tradizionali, e la perdita delle nostre radici comuni».

La richiesta e quella di approntare al più presto un “tavolo di lavoro” in cui lo Storico Carnevale di Ivrea trovi, una volta per tutte, la sua corretta collocazione e tutte le parti in causa precisi ambiti operativi.

Gli interventi della minoranza

Sulla questione interviene anche il Circolo di Ivrea del Partito Democratico che in un post scrive “Le componenti del carnevale di Ivrea rappresentano la colonna vertebrale della manifestazione. Qualcuno, nel goffo tentativo di appropriarsi pro tempore della manifestazione, sta tendando di escludere sostanzialmente dal processo decisionale le componenti perché ritenute troppo invadenti, un ostacolo alla gestione del potere e dei denari che passano dentro e intorno alla manifestazione.  Il modo è semplice, e legalmente legittimo: rendere ininfluente, eliminare di fatto, la rappresentanza delle componenti all’interno della fondazione del carnevale stesso, cambiando lo statuto, senza alcun confronto al grido: “io sono il capo, quello che dici non mi piace, e io ti faccio fuori”. La cosa più grave è che tutto questo stia capitando nel totale silenzio, noi per esempio lo apprendiamo dai giornali, a cose praticamente fatte. Dobbiamo evitare ad ogni costo che questo avvenga, per il bene della città e della sua manifestazione.
Francesco Comotto, Viviamo Ivrea, ricevute le modifiche dello Statuto della Fondazione del Carnevale, scrive ai capigruppo e al presidente del consiglio comunale per manifestare il suo disappunto sul metodo: “Non condivido assolutamente questo modo autoritario di operare che nulla ha a che vedere con un normale processo decisionale democratico – afferma aspramente Comotto e continua ricordando che la Fondazione “è una emanazione del Consiglio comunale” per questo ritiene grave non aver avuto “la possibilità di confrontarci trovandoci davanti ad un testo già deciso (da chi?) e immodificabile, in sfregio ai più elementari principi di discussione democratica”. Anche il consigliere Comotto chiede poi al “Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale di ritornare sui propri passi cominciando a sospendere la procedura di approvazione, fissata per lunedi prossimo, calendarizzando una serie di incontri per poter discutere delle modifiche prospettate in sede di Conferenza dei Capigruppo e di Commissione consiliare di competenza.

Le reazioni del centro-destra

Naturalmente non si sono fatte attendere le reazioni del centro-destra messo sotto accusa. L’onorevole Giglio Vigna della Lega classifica il comunicato del PD come “parole di una gravità incredibile” mentre la senatrice Tiraboschi parla a nome della Giunta eporediese, come se ne fosse parte, come se fosse il sindaco … “La Giunta di Ivrea non ha mai pensato di sottrarre alle componenti del Carnevale il profilo storico e culturale che le stesse sanno ben rappresentare, grazie alla conoscenza delle tradizioni e di tutti quegli aspetti che la manifestazione nel corso degli anni ha conservato, valorizzato e costantemente promosso. Infatti, la modifica dello statuto lascia alle componenti il ruolo di supporto del Consiglio di Amministrazione, nella realizzazione e nella definizione degli obiettivi della manifestazione stessa, così come la possibilità di elaborare progetti finalizzati all’arricchimento culturale della manifestazione popolare. Non vogliamo scendere in polemiche, perché ci piace essere concreti e lavorare su obiettivi di rilancio di una manifestazione, che può e deve essere considerata un prodotto culturale e turistico di rilevanza nazionale e internazionale: il denaro pubblico sarà speso osservando i criteri della trasparenza e dell’efficienza”. Il sindaco Sertoli, tanto per stemperare gli animi (si fa per dire…) dice che non si può fermare più nulla, non c’è più tempo e l’approvazione dello Statuto che penalizza le componenti prevista per stasera non verrà rinviata. Un vero mediatore, non c’è che dire.

Il Carnevale di Ivrea, piaccia o non piaccia, è la più grande manifestazione cittadina, occorre coesione perché continui ad essere vissuta come una festa popolare da un lato e come una grande manifestazione dall’altro. E se cambiamento vuol invece dire escludere e ridurre la partecipazione di tutti gli attori, il rischio è di tornare a “Una volta anticamente / Egli è certo che un Barone / Ci trattava duramente / Con la corda e col bastone; …