Al Giacosa una stagione nella continuità

25 spettacoli nella stagione “La bella responsabilità”. Non facile il compromesso tra i tagli di bilancio e le consuetudini del pubblico

Martedì 25 settembre è stata presentata la nuova stagione del Teatro Giacosa curata come al solito dal Contato del Canavese cui è stata riassegnata per tre anni a seguito del bando conclusosi a giugno e che non aveva visto altri concorrenti in lizza.
Condotta con il consueto brio dalla direttrice Laura Curino, la presentazione ha visto come unica voce istituzionale quella del Sindaco di Ivrea Sertoli, che ha anche la delega alla cultura, e degli altri Sindaci coinvolti nella programmazione, in assenza di rappresentanti di Regione e sponsor, dai quali si è sfilata l’AEG. Proprio il principale finanziatore, la Compagnia di San Paolo, è responsabile del pesante ridimensionamento del budget disponibile avendo tagliato il proprio contributo da 90.000 del 2017 ai 40.000 del 2018. Primi effetti evidenti la mancanza di una nuova produzione teatrale targata Contato, la diminuzione delle serate complessive offerte, l’incertezza del progetto laboratoriale Ritratti al futuro.
Per contro grande soddisfazione è stata espressa da Curino per la realizzazione del loggione che ha permesso di aumentare gli abbonamenti del 13 % e ora di poter proporre biglietti a prezzo ridotto mentre obiettivo ancora non raggiunto ma desiderato è la possibilità di fermare uno spettacolo almeno per due repliche, evitando di lasciare fuori spettatori davanti al tutto esaurito.
La stagione parte alla grande con uno degli appuntamenti più interessanti: Il Don Giovanni di Mozart secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio, il collettivo musicale multietnico riunito a Roma da Tronco degli Avion Travel, vera dimostrazione del valore aggiunto della multiculturalità.
Poi un grande classico rivisitato da due artisti quali Lella Costa e Gabriele Vacis, Traviata, che vede in scena giustamente anche tenore, soprano e pianoforte. Intenso si preannuncia anche Van Gogh con Alessandro Preziosi, scritto da quel talento ormai affermatissimo di Stefano Massini.
Il programma poi si dipana tra attori conosciuti (Cesare Bocci già Augello vice di Montalbano, Massimo Dapporto), classici come Pirandello e Shakespeare, di cui a febbraio vedremo La bisbetica domata e Sogno di una notte di mezza estate, commedie (Lopez e Solenghi e Che disastro di commedia), danza e concerti (MM Contemporary Dance, Balletto di Milano, Canto libero e Massimo Ranieri).
Una novità ambientata a Torino e tratta dal romanzo di Perissinotto è Quello che l’acqua nasconde, con Bruno Maria Ferraro, e il nuovo spettacolo di Laura Curino La lista, ovvero le invenzioni di Pasquale Rotondi per salvare i musei italiani dalle razzie di Hitler.
Volete i volti noti? Eccovi Vittorio Sgarbi con Leonardo, il solito (nel senso di sempre lo stesso) coro gospel a dicembre, i Legnanesi in chiusura (ancora eredità del direttore Bosisio).
Confermata la rassegna Teatro-società-storia del venerdì alle 19,30 con Paolo Mieli nell’anniversario della rivoluzione russa, Il mare a cavallo dedicato alla madre di Peppino Impastato, la figura del pittore Giorgione realizzata dal gruppo Anagor e Se ci sei batti un colpo di Letizia Russo.
La rassegna Fuori le mura tocca Banchette con due serate, Bollengo con due spettacoli in piemontese, Voci tra la terra e il cielo con Pamela Guglielmetti e Il mio posto nel mondo su Luigi Tenco, Colleretto con Cibo angelico, commistione teatro-cucina con Mariella Fabbris, e Ritratti al futuro , esito del laboratorio di drammaturgia con Laura Curino.
Resta il comico a Montalto con Pintus, Follesa-Pisani, Giacobazzi, Vergassola e soprattutto Antonio Albanese, vero e imperdibile cult di tutta la stagione (all’Officina H di Ivrea).
A latere continua la scuola di teatro per bambini che quest’anno inaugura una sezione dedicata ai 14-18 enni, curata sempre sa Marco Bricco.
Abbonamenti già in vendita, biglietti singoli a partire da domenica 14 ottobre in biglietteria, poi al Contato o alla Galleria del libro.

Francesco Curzio