Anche l’Università di Torino dice la sua sul progetto di Borgofranco

Mentre l’amministrazione battibecca con la minoranza su carte firmate, il professor Franco Gianotti avanza una proposta alternativa in grado di unificare il paese

L’ipotesi alternativa suggerita dal prof. Gianotti

LaSentinella del 5 marzo riporta la notizia dell’accesa discussione che in questi giorni si è intavolata tra maggioranza e minoranza di Borgofranco. Il tema del contendere riguarda sempre la soppressione dei passaggi a livello e le conseguenti opere di viabilità alternativa. Secondo l’ex sindaco Fausto Francisca l’attuale amministrazione, durante la serata del 16 febbraio avrebbe detto una bugia: nel rassicurare la cittadinanza che nulla si sarebbe deciso senza prima ascoltare i vari suggerimenti il sindaco Tola avrebbe ignorato lo studio di fattibilità della circonvallazione di Borgofranco depositato in comune nel 2014. Quel documento, a detta di Francisca, sarebbe vincolante in quanto costituirebbe il primo passo ufficiale di ANAS per realizzare la circonvallazione.
Dal canto suo Livio Tola ribatte che quelle carte non costituiscono un vincolo inevitabile, ma delineano un “disegno di massima” che potrebbe diventare, se necessario, «carta straccia».
Mentre maggioranza e minoranza litigano su questioni tecniche e per nulla importanti per chi quei cambiamenti li dovrà subire a vita, dall’Università di Torino sarebbero giunte alcune osservazioni. Il professore Franco Gianotti ha infatti inviato un documento contenente “due ipotesi di alternativa” all’attuale progetto.
Entrambe le proposte prevedono non solo che venga spostata la strada statale all’interno di Montebuono, ma anche la ferrovia. A questa indicazione di massima sono poi proposte due varianti: la prima con ferrovia a binario unico (dai costi meno onerosi), la seconda a doppio binario.
Queste alternative permetterebbero in un sol colpo di riunificare il centro abitato, eviterebbero scavi di sottopassi, darebbero vita ad un unico cantiere per lo scavo in contemporanea delle gallerie abbattendo i costi di realizzazione e permetterebbero di realizzare opere di compensazione territoriale dove attualmente transitano i treni.
Tutto ciò si armonizza perfettamente con quanto già avanzato dall’Osservatorio del Paesaggio AMI, che su questa questione aveva espresso osservazioni analoghe.
L’Università di Torino e le associazioni del territorio stanno cercando di suggerire all’amministrazione di Borgofranco soluzioni lungimiranti e che migliorino effettivamente la quotidinanità di chi quel paese lo abita.
I litigi dell’amministrazione riflettono, però, un’altra narrazione.

Andrea Bertolino