L’appello dell’associazione “Un ponte per” per la Pace in Ucraina.

Da 30 anni Un Ponte Per opera in Medio Oriente, Nord Africa e nei Balcani con programmi di cooperazione e solidarietà internazionale per promuovere pace e diritti umani e per prevenire nuovi conflitti. L’associazione ha realizzato negli anni progetti educativi, sanitari, umanitari, culturali, di costruzione del dialogo e della coesione sociale.

Siamo dalla parte dei popoli, delle persone, dell’umanità. Dalla parte dei civili ucraini che soffrono sotto le bombe, sono costretti a fuggire o a resistere in bunker sotterranei. Dalla parte dei civili russi che pure soffrono le conseguenze della guerra: i fratelli, le sorelle, le madri, i padri, le vedove di chi muore per ordine di Putin, senza senso alcuno.

L’Unione Europea che per la prima volta rivendica l’acquisto di armamenti è quanto di più lontano avremmo voluto sentire da un’istituzione che è nata per promuovere la pace, la cooperazione e la prevenzione dei conflitti armati. La dichiarazione di un piano straordinario di riarmo di 100 miliardi di euro annunciato dalla Germania e che rischia di contagiare anche l’Italia e gli altri paesi della Ue, è semplicemente irresponsabile.

Le spese militari mondiali sono quasi raddoppiate negli ultimi 20 anni : hanno reso il mondo più sicuro, impedito le guerre, creato stabilità e sicurezza per tutti? E’ avvenuto l’esatto contrario: Iraq, Libia, Siria, Yemen, Afghanistan e ora Ucraina sono lì a ricordarci che ogni corsa al riarmo porta al disastro e che solo investendo nella pace si possono evitare le guerre.

Vogliamo una nuova architettura di sicurezza europea – basata sulla cooperazione e il multilateralismo, senza testate nucleari dall’Atlantico agli Urali. Costruiamo ponti di solidarietà tra i popoli e non muri e contrapposizioni militari

CONTRO PUTIN, CONTRO LA NATO, PER LA PACE, AL FIANCO DEI POPOLI UCRAINO E RUSSO

Il Governo italiano e la stessa Unione Europea dovrebbero attenersi ad una posizione di “neutralità attiva” e non allineamento, operando innanzitutto per abbassare la tensione, creare canali di dialogo, avvicinare i popoli, rispettando pienamente l’art.11 della nostra Costituzione.

Neutralità attiva non significa stare con le mani in mano ma agire per la pace:

  1. Dichiarando l’indisponibilità dell’Italia alla partecipazione al conflitto, ritirando i militari oggi schierati nell’Europa orientale, evitando di inviare nuove armi nelle zone del conflitto
  2. Formalizzare la propria contrarietà all’ulteriore estensione ad Est della Nato.
  3. Avviare una nuova politica estera basata sul multilateralismo e la cooperazione pacifica tra le Nazioni

Riteniamo i Patti militari come la NATO, la loro stessa esistenza ed ulteriore estensione, una minaccia alla sicurezza dei popoli.

Chiediamo che l’ONU, messa ai margini dall’insensata espansione dei patti militari e dalle violazioni del diritto internazionale figlie del ricorso alla guerra per la risoluzione delle controversie internazionali, diventi l’attore principale della Comunità internazionale in un mondo sempre più multilaterale.

In queste ore drammatiche in cui la guerra ci ricorda essere la piaga peggiore del nostro pianeta, non possiamo che schierarci dalla parte dell’umanità.

Siamo vicini/e alle persone che in Ucraina sono sotto le bombe, in balia delle sirene, in attesa della prossima terribile esplosione.

Sosteniamo il coraggio del movimento pacifista in Russia che, scendendo nelle strade, ha scelto deliberatamente da che parte stare, nonostante le minacce e gli arresti di massa.

Scendiamo in piazza, mobilitiamoci. Non facciamoci azzittire dal fragore delle bombe e dalle logiche di potenza.

Cessi l’aggressione all’Ucraina, si ponga fine subito allo spargimento di sangue, si arrivi ad un negoziato sotto l’egida dell’ONU. Ponti di pace, non fronti di guerra.

Un Ponte Per
Comitato Nazionale