Bambini non più a teatro

La rassegna di spettacoli per le scuole e famiglie aspetta ancora di poter ripartire

Che fine ha fatto la rassegna Bambiniateatro che da moltissimi anni portava a Ivrea, al Teatro Giacosa e nelle scuole, i migliori spettacoli per ragazzi e famiglie?
Dopo la creazione nel 1992 dell‘Osservatorio dell’immaginario, la manifestazione si concretizza nel 1994 con la nascita di Bambiniateatro e da allora nei plessi scolastici e sul palco del teatro Giacosa sono passate le migliori Compagnie di teatro per ragazzi, prima solo per bambini delle materne ed elementari, ora primaria, poi anche per quelli delle medie, ora secondaria.
Gli abbonamenti disponibili per gli spettacoli serali erano sempre troppo pochi e i genitori si sottoponevano a lunghe file il giorno dell’apertura della vendita perché la sala del Giacosa non poteva contenere tutti i pretendenti. Poi c’erano le repliche in orario scolastico per materne, primaria e secondaria e le scuole potevano scegliere in anticipo a quali spettacoli portare i propri alunni al Giacosa, dove convergevano anche molte scuole del territorio canavesano.
Poi la pandemia nell’anno 2020-21 ha sconvolto tutte le abitudini e fermato i teatri e il mondo della cultura ha pagato un prezzo molto caro prima di poter ripartire.
Nell’autunno del 2021 però i teatri, compreso il Giacosa, hanno riaperto e le stagioni sono ora regolarmente in corso, a parte gli improvvisi rinvii per positività e le naturali incertezze degli spettatori.
La rassegna Bambiniateatro però ha proposto solo due appuntamenti a fine autunno e per il resto non si vede altro all’orizzonte, mentre l’anno scolastico inizia ormai il suo ultimo periodo.
Gli organizzatori di Stilema/Unoteatro, che nel 2021 hanno potuto organizzare solo 5 spettacoli tra estate e autunno contro i 25 o 27 delle stagioni precedenti, dicono in realtà di avere pronto tutto il programma, già preparato per l’inverno e poi rimodulato, ma dall’Assessorato alla Cultura del Comune non arriva nessun segnale di possibile partenza in quanto formalmente manca l’approvazione del Bilancio comunale, quest’anno slittato al 31 marzo.
Negli anni scorsi il contributo veniva stabilito per tempo e poi formalizzato dopo il bilancio, visto che altrimenti tutte le attività della prima parte dell’anno non potrebbero essere organizzate. Altri Comuni sono comunque partiti con la nuova stagione. A Ivrea invece quest’anno si aspetta.
Sono quei casi in cui aspettare vuol dire eliminare, con la scusa del “non possiamo”.
Organizzare una stagione teatrale non è come girare la manopola della radio, clicchi ON e si sente. Bisogna contattare le Compagnie, trovare le date, pubblicizzare, specie con le scuole che hanno i loro tempi e i loro programmi. Il rischio è di lasciar morire una manifestazione di grande successo che da 28 anni contribuisce a fare di Ivrea un centro culturale, anche per i giovanissimi.
E, se si tiene a una manifestazione, si può trovare il modo di discutere con gli organizzatori su come superare gli impedimenti e assicurare comunque un proseguimento appena possibile.
Bambini a teatro?
Forse, vedremo, ripassi.

Francesco Curzio