Caro energia: che fare?

Aeg Coop ha organizzato un evento pubblico per cercare di informare cittadini e famiglie sulla situazione “caro-bolletta” e fornire alcuni consigli utili a ridurre i consumi, pur nella consapevolezza che la “rateizzazione” appare un’arma spuntata di fronte alla gravità della situazione

Quali sono le cause (e quali no) degli stratosferici aumenti delle bollette gas e luce?
Possiamo arginarli e, se sì, come?
Quella che stiamo vivendo è una emergenza temporanea o qualcosa con cui dovremo imparare a convivere?
Queste le domande chiave a cui AEG Coop ha provato a rispondere nel corso di un evento pubblico che si è svolto sabato 22 ottobre al Salone dei 2000, presso le Officine ICO a Ivrea.
Prima e dopo l’incontro, chi lo desiderava ha potuto avvalersi, bolletta alla mano, di  alcuni consulenti energetici della Cooperativa e avere una stima dei propri consumi per l’inverno 2022/2023.
La crisi energetica che stiamo vivendo “è molto aspra e niente affatto passeggera” afferma Andrea Ardissone, presidente di Aeg Coop che interviene per primo e delinea lo scenario internazionale e va diritto al punto.” La guerra tra Russa e Ucraina – continua Ardissone – ha aggravato, ma non è la causa scatenante di una crisi che nasce tra il 2000 e il 2019, periodo in cui il mastodonte Cina quintuplica la propria richiesta di energia e diventa il più grande consumatore mondiale, superando gli stessi Stati Uniti”.
La pandemia fa sì che nel 2020 i consumi scendano, ma la ripresa nel 2021 fa emergere una situazione di forte squilibrio “che, per l’Europa, totalmente priva di fonti fossili è drammatica. Senza dimenticare che  l’Italia dipende molto dal gas anche per la produzione di energia elettrica
Che fare, dunque?

Per Mauro Demarziani, direttore di Aeg Coop due sono le strade: “l’efficientamento energetico e risparmio dei consumi”. Davanti all’impossibilità di incidere sulle cause che hanno scatenato la crisi, le vittime finali possono dunque soltanto provare a ridurre (quanto possibile) il danno incrociando consapevolezza e cambio di comportamenti. Due pilastri che, se rispettati, a livello globale e non soltanto dal singolo, negli ultimi decenni avrebbero probabilmente evitato la catastrofe.
Ecco quindi che Demarziani elenca i buoni comportamenti dei singoli, però, che per molti magari sono da tempo la quotidianità: riduzione di un grado (da 20 a 19) della temperatura, e di un’ora (dalle 14 alle 13) le ore di accensione degli impianti, e poi (per chi se lo può permettere, ovviamente) abitazioni coibentate, infissi a prova di dispersione calore, l’utilizzo di caldaie a condensazione, di pompe di calore, di impianti radianti a pavimento al posto dei termosifoni. E ancora, utilizzo di lampadine a led (più costose, ma in grado di offrire un significativo risparmio) e della lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico e possibilmente la notte.
Ottime e buone pratiche, ma, intanto, come affrontare bollette molto più alte della norma se, come avviene in parecchi casi, pagarle risulta impossibile?
Aeg nella fattispecie offre ai soci la possibilità di dilazionare i pagamenti. “Sono passate dalle 800 del 2021 alle 2.300 del 2022 le richieste di rateizzazione – spiega Alberto Bossino, responsabile Customer Care Aeg – e mancano ancora i dati relativi agli ultimi tre mesi dell’anno. Trentamila le chiamate al Numero Verde e settemila i contatti ai corner“; cifre che bene esprimono la gravità della situazione. E’ possibile inoltre rivogersi al proprio Comune di residenza per richiedere il Bonus Energia Elettrica o il Bonus Gas Naturale.

Simonetta Valenti