C’è qualcosa di nuovo oggi, nel sole (anzi d’antico)

Alternanza Scuola Lavoro: la fregatura che piace ai progressisti

Avete notato quanti ragazzi impegnati? Non solo nei bar, negli alberghi, dal parrucchiere. Tanti animatori nei centri estivi, “hostess e steward” a ogni convegno, accompagnatori di turisti in giro per fiere, guide nei musei, bagnini in piscina.
Quanta bella gioventù, e che gioia vederli occupati, perché il lavoro c’è, alla faccia se c’è.
Il capolavoro è che questi ragazzi sono contenti, talvolta perfino sprizzano entusiasmo: “Quest’anno ho avuto una botta di fortuna – esulta G, 16 anni, una bella ragazza sveglia e vivace – mi hanno preso a Laigueglia, due mesi e mezzo in albergo per non più di cinque ore al giorno, non vedo l’ora!”
Ma sì, forte, lo facevamo anche noi, tutti noi nati tra i ‘50 e i ’60: quattro soldi e poi via, in vacanza a spenderli con un gruppo di amici. E’ bello che si riprendano le sane vecchie abitudini, un po’ di autonomia, va’. Perché il lavoro c’è, no?
“E… quanto ti danno?”
“Mi danno il lavoro, con questi quasi tre mesi finisco l’alternanza! Mica posso farmela durante l’anno, sennò come studio poi?”
“Un rimborsino spese piccino picciò?”
“Ma lei scherza, mi mantengono!”
Se è per questo, anche gli schiavi li mantenevano, e a vita, fortunelli. Anche se non erano contenti.

La ASLAlternanza Scuola Lavoro – è una vera e propria opera d’arte: obbligare gli studenti, dalla terza alla quinta superiore, a “entrare nel mondo del lavoro” per 200 ore (nei licei) e 400 ore (tecnici e professionali) senza nemmeno un minuscolo sussidio, di per sé è un’ingiustizia.
Se però la disoccupazione morde le chiappe a tutti, trovare un posto purchessia diventa un’impresa.
Col duplice esilarante risultato che lo studente, seppure non pagato, è giocoforza contento di sfangarla, mentre gongola il datore, che acchiappa al volo manodopera gratuita, magari pure con la faccia di chi s’immola per una causa grande (eh, ‘sti ragazzi non lavorano più come una volta!).

Mala tempora? Macché, ci buttano addosso qualche parola modaiola, e noi dietro: dicono che è una “SFIDA”, che basta lamentarsi, che gli Italiani sono piagnoni e i ragazzi choosy, che le mamme non fanno figli perché l’egoismo sociale avanza, che ci vuole un’altra narrazione, mica si può sempre dire no.

“Fu cambiato l’ordine degli anelli. Ma la catena rimase una catena” (G. Rodari)

is