Chatbot

Questa piccola rubrica, curata da Aluisi Tosolini, in forma di “dizionario”, vuole fornire gli strumenti minimi per comprendere meglio temi che sono oggetto di dibattito pressoché quotidiano nei mezzi di informazione, che però, molto spesso, danno per scontato che chi li legge conosca con precisione dati, fatti e significati dei termini

La parola è composta da chat e da bot, a sua volta abbreviazione di robot.
Nel mondo informatico il bot / robot è un programma che accede alla rete attraverso lo stesso tipo di canali utilizzati dagli utenti umani e quindi, ad esempio, che accede alle pagine Web, invia messaggi in una chat, si muove nei videogiochi, risponde ai messaggi whatapp, ecc.
La parola chat rimanda invece all’esperienza della chiacchierata ed è uno dei più diffusi servizi internet. Essa permette, grazie ad un software, di creare una sorta di ‘conversazione’ fra più interlocutori con uno scambio di messaggi scritti che appaiono in tempo reale sul monitor di ciascun partecipante.
Chatbot è quindi, in sintesi, una conversazione tra un umano e un bot/robot all’interno di una chat.
Ovviamente la cosa più interessante e curiosa ha a che fare con il chatbot, che permette agli utenti di interagire via chat, senza l’intervento umano. Da quando nell’aprile scorso Facebook Messenger ha implementato nelle sue chat i chatbot la loro diffusione è cresciuta moltissimo e già ora ci sono aziende che hanno iniziato a sostituire l’operatore umano nella prima fase del servizio ai clienti.
Del resto se la domanda alla chat del sito delle ferrovie dello stato è “A che ora parte da Parma il prossimo treno per Collecchio” risulta evidente che può bastare il chatbot.
Ma i chabot apprendono in fretta. A inizio 2016 due italiani e un francese hanno fondato a Londra, ad esempio, la società Spixii che ha sviluppato una tecnologia che permette ad assicurazioni e broker di essere sempre disponibili per i clienti grazie a un agente automatizzato che risponde su Facebook Messenger e Skype.
Così il chatbot si avvicina sempre di più all’amico virtuale. Che scalzerà via prima le varie app delle diverse aziende e poi i call center. Oggi, nel mondo, esistono 33mila chatbot che su Messenger offrono risposte in diverse campi: dalle news all’ecommerce, alle imprese locali.

Magari non avremo più amici, ma di certo i chatbot non mancheranno.

Aluisi Tosolini