Chi è l’accattone?

INTERVENTO

L’accattonaggio è un problema di ordine pubblico/amministrativo o sociale?

La domanda sorge spontanea leggendo la notizia che Ivrea Parcheggi, la società all’85% del Comune di Ivrea che fra le altre funzioni gestisce i parcheggi a pagamento urbani, annuncia una soluzione al “problema dell’accattonaggio nei parcheggi” in riferimento alla “rivendita” di biglietti di sosta non scaduti da parte di persone appostate ai parchimetri. Come risolve? Personalizzando il biglietto da esporre sul cruscotto con i primi caratteri della targa… “Ticket con targa contro gli abusivi” titola d’altronde il maggiore giornale locale.
Ci chiediamo, chi sono gli abusivi? Coloro che riutilizzano il biglietto? Chi suggerisce il riuso in cambio di un obolo (l’accattone)? Dove sta il problema? Nell’accattonaggio o nel riutilizzo dei biglietti di sosta?
Vogliamo ricordare che per la legge italiana, l’accattonaggio di per sé non è reato se non è molesto e insistente, in questo caso diventerebbe punibile in quanto “violenza privata”, oppure lo è se vi è sfruttamento di minori o disabili o non si è in effettiva situazione di bisogno.
E nel caso, tocca ad Ivrea Parcheggi risolvere il problema di eventuale accattonaggio molesto? Non è forse tema da forze di polizia?
Quello di cui dovrebbe occuparsi Ivrea Parcheggi è di fornire regole chiare. Dovrebbe dire, basandosi su un regolamento, se il “titolo di sosta” è riutilizzabile da più automobilisti fino all’ora per la quale è stata pagata la sosta oppure no. La società sul suo sito scrive “In passato abbiamo sempre sorvolato su questa pratica accogliendo l’osservazione di chi sosteneva che il ticket sancisce il diritto ad occupare uno spazio di sosta per un determinato periodo di tempo e che, se non è scaduto, può essere riutilizzato da chiunque, anche se in realtà il titolo di sosta è individuale e non potrebbe essere ceduto”.
Cosa vuol dire che il biglietto “non potrebbe essere ceduto”? Si può o non si può? Né sul sito né sui parchimetri si trova un regolamento, magari c’è, ma deve essere ben nascosto. Sarebbe opportuno renderlo più palese, questo sì che è compito di trasparenza di Ivrea Parcheggi.
E se il regolamento ci dirà che il biglietto di sosta non può essere utilizzato da più persone, se ci dirà che Ivrea Parcheggi si dà il diritto di affittare a più persone lo stesso tempo di sosta, l’introduzione della targa sul ticket sarà dunque la soluzione per evitare questa pratica e non per risolvere quello dell’”accattonaggio molesto”, come viene sbandierato, che naturalmente troverà altri fronti e piazze.
L’accattonaggio nelle sue diverse forme, non è infatti un “problema tecnico” risolvibile con un dispositivo, ma piuttosto un fenomeno sociale da analizzare in tutti i suoi aspetti da parte degli enti deputati (amministrazione pubblica, forze sociali e di polizia).
A Ivrea abbiamo due tipi di “guardiani” dei parcheggi: gli africani nord o sub sahariani e i rom o slavi, sia nei parcheggi liberi sia accanto ai parchimetri. Chi sono i primi? Ragazzi in attesa di permesso di soggiorno? Ospitati a Ivrea o provenienti da altri paesi? Se in attesa di permesso, sono consapevoli che rischiano per questo di avere problemi? Quali sono le cooperative che li ospitano? Queste li seguono adeguatamente o mancano ai loro compiti? Chi sono i secondi? Nomadi che transitano a Ivrea o stanziali? Faranno parte di un “racket” come le persone che vengono portate agli incroci con semafori?
Ecco, come comunità, come amministratori della città, dovremmo porci queste le domande, piuttosto che dedicare risorse economiche per marcare un biglietto di sosta.
Niente tutto questo sembra invece interessare, non interessa certo a Ivrea Parcheggi, che deve badare solo al suo bilancio economico, ma dovrebbe interessare almeno il socio di maggioranza assoluta, il Comune di Ivrea, perché quelle persone, insistono sul territorio della Città e nel bene e nel male devono essere considerate, sia quando generano problemi o disagio sia quando non danno alcun fastidio, vuoi per prevenire i problemi vuoi in quanto tema sociale.

Circolo Rifondazione Comunista Ivrea-Castellamonte