Cineclub Ivrea – Indivisibili

Martedì 15 maggio: ore 15.00, 17.10, 19.20, 21.30
Mercoledì 16 maggio: ore 15.30, 18.00

regìa Edoardo De Angelis / soggetto Nicola Guaglianone / sceneggiatura Nicola Guaglianone, Barbara Petronio, Edoardo De Angelis / fotografia Ferran Paredes Rubio/ musica Enzo Avitabile / montaggio Chiara Griziotti / scenografia Carmine Guarino / costumi Massimo Cantini Parrini / interpreti Angela Fontana, Marianna Fontana, Antonia Truppo, Massimiliano Rossi, Tony Laudadio, Marco Mario De Notasi, Gaetano Bruno, Gianfranco Gallo, Peppe Servillo, Antonio Pennarella / produzione Attilio De Razza, Pierpaolo Verga, per Tramp Limited, O’ Groove, in collaborazione con Medusa Film. Mediaset Premium / origine Italia 2016 / distribuzione Medusa / durata 1 h e 40’

Castel Volturno. Viola e Dasy sono due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e, grazie alle loro esibizioni, danno da vivere a tutta la famiglia. Fino a quando scoprono che la loro condizione può cambiare.

Indivisibili di Edoardo De Angelis, va visto perché tratta della nostra volgarità morale e materiale più di Reality di Garrone e meno di Gomorra. (…) Sul litorale di Castel Volturno, distratto da musica neomelodica, le magnifiche canzoni di Enzo Avitabile, regna il potere del grottesco, della smorfia (…). Nella seconda parte il film va un po’ in panne col barcone del bunga bunga ma in un crescendo di orrori poi recupera un finale atroce che racconta i baratri dell’Italia di oggi. Favola nera che ogni tanto si trasfigura come ‘Jeeg Robot’ quasi che il cinema non possa reggere l’urto. (…) le gemelle Angela e Marianna Fontana, sono eccezionali, utilizzando l’handicap come un virtuosismo da premio.
(Maurizio Porro)

Sotto il cielo plumbeo di un hinterland senza speranze, al centro di un film potente e affascinante, le protagoniste (…), compiono il miracolo di un esordio straordinario.
(Fulvia Caprara)

Parla il regista
Questo è un film sulla separazione e sul dolore che comporta. Ho ragionato sull’idea che a volte, per crescere, bisogna farsi del male, rinunciare ad un pezzo di sé stessi. Ho cercato un’immagine che rappresentasse al meglio questo concetto e l’ho trovata: due gemelle siamesi appena maggiorenni che scoprono di potersi dividere. Due ragazze attaccate per il bacino che, guardate singolarmente, dovevano essere belle per permettermi di realizzare quell’equilibrio tra attrazione e repulsione che è la linea guida estetica di ogni inquadratura che compongo.
(…) Io vedo il mondo così: sempre in bilico tra la bellezza e la bruttezza. La frequentazione assidua di questo bilico mi ha portato ancora una volta a Castel Volturno. C’ero già stato, è vero, infatti questo film comincia dove finiva il precedente Perez, sulla riva destra del Volturno. Quel territorio è un simulacro straziato di una bellezza passata, materiale perfetto per costruire la gabbia dalla quale i miei uccellini vogliono disperatamente scappare.
Il loro sogno è la normalità: un gelato, viaggiare, ballare, bere vino senza temere che l’altra si ubriachi… fare l’amore.
(…) Per raccontare questa storia ho voluto riprese sempre un po’ fuori tempo, come la vita.
(Edoardo De Angelis)