Cinquant’anni fa, la Legge 300, lo Statuto dei Diritti Lavoratori

Titolo I “Della libertà e dignità del lavoratore”; Titolo II “Della libertà sindacale”; Titolo III “Dell’attività sindacale”

Una Legge che nacque nell’autunno del 1969 dalle lotte di tanti uomini e tante donne,che portò dentro le officine, gli uffici, in tutti i posti in cui si “faticava”, la Democrazia, fino ad allora tenuta fuori, ai cancelli, come se i Lavoratori non fossero Cittadini a pieno titolo.
L’ articolo 1 della Costituzione veniva realizzato in quello Statuto, strumento per pareggiare il rapporto asimmetrico fra datore di lavoro e prestatore d’opera. Non semplice mascherina ma risolutivo vaccino contro le diseguaglianze, le discriminazioni, i soprusi.
In questo periodo in cui tutti dicono di impegnarsi (per ora solo a parole) sulla rinascita del Paese è necessario denunciare il caporalato, le nuove schiavitù, la scomparsa di tanti Diritti. E dire che tutto andrà bene se non tutto sarà come prima.
E’ quanto mai necessario ricordarsi sempre di chi ha inferto ferite profonde alla Legge, a partire dal taglio imperdonabile dell’ articolo 18. A chi, togliendo il vaccino, ha permesso il diffondersi del contagio dell’illegalità.

Luciano Guala