Comital: c’è speranza?

Due giornate importanti lunedì 4 e martedì 5 settembre per i lavoratori della Comital di Volpiano colpiti da una procedura di licenziamento collettivo, ma ancora più importanti saranno le prossime settimane.

I lavoratori della storica Comital di Volpiano sono in presidio permanente ormai da più di un mese, da quel 28 luglio quando l’azienda ha annunciato l’apertura di una procedura di cessazione attività e quindi il licenziamento di tutti i 138 lavoratori. E la loro lotta continua, perché il licenziamento è ancora pesante sulle loro teste.
Lunedì 5 settembre l’azienda ha incontrato i sindacati all’Amma di Torino, in quella sede sono state rese note manifestazioni di interesse a rilevare il marchio, i lavoratori e lo stabilimento di Volpiano da parte di una cordata italiana e di un gruppo cinese.
La proprietà, il gruppo francese Aedi, però non vuole fare alcun passo indietro e non ritira la procedura di licenziamento, posizione mantenuta anche nell’incontro al tavolo regionale di martedì 5 con l’assessora Giovanna Pentenero che ha definito quello dell’azienda  “un atteggiamento incomprensibile, anche in considerazione della disponiblità della Regione a sostenere un piano di rilancio”.

Nonostante l’interesse, quindi, non è stata sospesa la procedura di liquidazione, che terminerà il 12 ottobre, data in cui rischiano di scattare i licenziamenti, questo fa dire alla Fiom-Cgil “Non possiamo dirci soddisfatti perché la procedura è stata mantenuta e con essa il rischio dei licenziamenti. È però importante che ci siano gruppi interessati alla Comital perché, come abbiamo sempre sostenuto, la Comital ha prodotti, impianti, competenze e professionalità per ripartire. È anche importante che le istituzioni sostengano questo percorso perché questa vertenza si risolverà solo quando verrà garantito un futuro occupazionale e produttivo allo stabilimento e a tutti i lavoratori”.

Nelle prossime settimane partiranno le classiche operazioni di studio dell’azienda da parte dei soggetti interessati, visione delle carte, visite allo stabilimento, … e si potrà capire se si andrà veramente a una trattativa di cessione. In questa situazione di instabilità, con i licenziamenti come unica certezza, i lavoratori continuano con determinazione il loro presidio 24 ore su 24 e il blocco dei cancelli. Un fatto questo importante per far procedere con maggiore solerzia le trattative e c’è d’augurarsi che possa essere mantenuta l’unità sindacale e dei lavoratori sia nel presidio sia nel blocco, una resistenza essenziale per la trattativa.

Nei giorni precedenti gli incontri di inizio settimana, ci sono state due importanti iniziative davanti allo stabilimento Comital. Un’assemblea aperta organizzata dalla Fiom alla quale hanno partecipato, su iniziativa del sindaco di Volpiano, Emanuele De Zuanne, che fin da subito si è schierato dalla parte dei lavoratori, i sindaci dei paesi dove sono residenti i lavoratori Comital, erano presenti primi cittadini e rappresentanti dei Comuni di Rivarolo Canavese, Favria, Ivrea, Chivasso, Rivarossa, Ciriè, Val della Torre, San Benigno Canavese, Montanaro, Bosconero, Settimo, Gassino, Caselle Torinese, Cavagnolo, Leini, Nole, Mappano, Venaria Reale, Brandizzo, Collegno e Nichelino.  Domenica 3 invece è stata organizzata una grigliata, sempre davanti allo stabilimento, su iniziativa di un gruppo di cittadini di Volpiano e lanciata attraverso il gruppo Facebook “Sei di Volpiano se …” invitando i cittadini a partecipare, per una volta i social sono stati utilizzati per un’iniziativa sociale!

C’è una città attorno alla Comital, ci sono le istituzioni, ci sono le competenze, c’è il prodotto, mancano solo imprenditori seri e responsabili, e capaci, al resto pensano i lavoratori che per decenni hanno portato avanti una produzione di eccellenza.
Ci auguriamo di poter raccontare nelle prossime settimane, per una volta, un finale giusto: la ripresa del lavoro.

Cadigia Perini