Comital. Giorni contati.

Se non intervengono fatti nuovi, venerdì 12 ottobre partiranno le lettere di licenziamento per 138 lavoratori della Comital di Volpiano. Niente finora fa sperare in un ripensamento della proprietà francesce.

L’ultimo incontro di ieri, 9 ottobre, in Regione Piemonte alla presenza dell’assessora al lavoro Gianna Pentenero, del suo omologo del Comune di Volpiano, Giovanni Panichelli, i sindacati con le Rsu aziendali, non ha portato alcun frutto. Davanti alla richiesta di sospensione della procedura di licenziamento di tutti i 138 lavoratori, i rappresentanti aziendali presenti all’incontro hanno detto di non avere mandato per impegnarsi in questo senso. Il tavolo è stato dunque aggiornato a domani, 11 ottobre, alle 13 con il forte sollecito alla proprietà di essere presente. Sono infatti inutili, anche se chiaramente voluti, incontri dove chi partecipa dice di non avere potere di decidere.
Gli attuali proprietari di Comital, i francesi del gruppo Aedi, sono quindi più che mai decisi a licenziare e chiudere nonostante questo costi loro 18 milioni di euro quando ne basterebbe un terzo per andare avanti. Niente, i francesi non ne vogliono più sapere di Comital e di Volpiano e naturalmente meno che mai importa loro di 138 vite calpestate da una cattiva gestione prima e dalla chiusura ora. Ammettono che vi siano manifestazioni di interesse per l’acquisto dell’azienda, ma nessuna si è ancora concretizzata nei dettagli, per questo quello che si chiede all’azienda da più parti è di sospendere i licenziamenti per permettere alle potenziali trattative di proseguire senza interruzioni né scossoni.
Nell’incontro di domani si spera ancora di riuscire a far ritirare la procedura di licenziamento, anche se finora l’unica concessione dell’azienda è stata quella di far slittare di una settimana i licenziamenti, ma questo in cambio della rimozione del presidio dei lavoratori! Una proposta giustamente definita “irricevibile e inaccettabile” dai sindacati e dai lavoratori che da più di tre mesi sono giorno e notte davanti ai cancelli del loro stabilimento per difendere il lavoro e il loro futuro.
E’ chiaro e ha basi sempre più solide il dubbio che la proprietà francesce voglia vendere dopo aver licenziato i lavoratori. “Se qualcuno avesse la tentazione di vendere dopo aver licenziato tutti se la faccia passare.”, affermano Federico Bellono e Julia Vermena della Fiom di Torino. Interviene anche la consigliera M5S Frediani che dichiara “Se l’intenzione dei proprietari francesi è quella di avviare una squallida operazione per licenziare e poi vendere, allora si rassegnino. Lo denunceremo in ogni sede” e chiede l’intervento diretto del Presidente Chiamparino.

Aspettiamo domani per vedere se si riuscirà per una volta a scongiurare una speculazione sulla pelle dei lavoratori che la loro parte la stanno facendo opponendosi con forza e determinazione a decisioni aziendali che nulla hanno di industriale, ma attengono piuttosto all’area delle bieche manovre di interesse personale e di mercato.

Cadigia Perini

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