Del lavoro a Palazzo Uffici

Comdata ha incontrato i rappresentanti sindacali dei lavoratori per comunicare aggiornamenti operativi sul FIS della commessa TIM e modifiche organizzative su quella Wind, si naviga a vista.

Il 12 aprile le Rsu sono state convocate da Comdata per verifiche e aggiornamenti sulle modalità di applicazione del FIS per i 363 lavoratori impiegati sulla commessa TIM. L’Azienda ha confermato che manterrà l’applicazione dell’ammortizzatore sociale al 50% e il fermo il sabato e la domenica, ma dando visibilità solo fino al 29 aprile. “Lunedì 30 aprile sarà calcolato nella prima settimana di maggio, per tale mese non ci è stato ancora comunicato se saremo a lavoro o in ammortizzatore, è stato calendarizzato un incontro per il prossimo 26 aprile per affrontare la discussione.“, scrivono le Rsu sul loro comunicato. Quello che è già certo è che i lavoratori in FIS, oltre a perdere gli assegni familiari e il TFR nei giorni che non lavorano (a differenza di quello che accade quando si è in cassa integrazione), perderanno il “godimento” della festività del 25 aprile e naturalmente del 1 maggio, festa dei lavoratori (sic).
Riteniamo la situazione generale di sito molto delicata: l’Azienda sta vagliando più opzioni per garantire il perimetro occupazionale. – continua il comunicato dei rappresentanti dei lavoratori – Questo è sicuramente un elemento positivo, ma valutiamo invece in senso negativo il peggioramento delle condizioni lavorative legate all’organizzazione del lavoro delle attuali commesse presenti sulla sede. Per questo motivo si richiede all’Azienda di intraprendere in maniera costante e concreta un confronto con la Rsu su queste tematiche, perché dev’essere interesse di tutti risolvere rapidamente le criticità e i disagi dei lavoratori che hanno sempre dimostrato piena collaborazione e senso di responsabilità.
Forse anche troppa collaborazione e senso di responsabilità, non è che l’azienda sta approfittando di questa disponibilità alimentata anche dal ricatto del deserto occupazionale dell’Eporediese?

Non solo TIM. Situazione commessa Wind

Il giorno precedente l’azienda aveva convocato la Rsu per presentare le modifiche apportate all’organizzazione della turnistica della commessa Wind. L’azienda richiede maggiore flessibilità (come se non ce ne fosse già troppa) collegata all’aumento dei sabati lavorativi in conseguenza della cessazione del lavoro interinale impiegato appunto per coprire i sabati. L’azienda vorrebbe applicare l’orario spezzato a tutti i contratti a tempo pieno, che vuol dire allungare l’orario di lavoro perché si va a sostituire la normale mezz’ora di pausa pranzo inclusa nell’orario, con almeno un’ora di “stacco”. Questo comporta un’uscita posticipata che rischia di mettere in crisi un già precario equilibrio di organizzazione familiare. Inoltre verrà chiesto a chi ha un contratto part time orizzontale (orario spalmato su più giorni) di passare ad un verticale, più ore al giorno, con “spezzato”, anche per loro quindi una rivoluzione dell’orario di lavoro. L’azienda sostiene che un maggior numero di lavoratori coinvolti nello spezzato, permetterà turni lavorativi il sabato più distribuiti su tutti i lavoratori, questo è bene, ma l’incertezza dell’orario di lavoro crea inevitabili problemi sia perché condiziona l’organizzazione familiare sia perché altera i ritmi personali dei lavoratori.
La risposta delle Rsu è infatti critica, “A fronte della situazione attuale che il sito sta subendo, pur condividendo il tema di una necessaria e maggiore equità di applicazione e ripartizione dei turni e dei sabati lavorativi, siamo contrari a questa massiva applicazione di spezzato perché di nuovo si ricerca la soluzione alle problematiche organizzative peggiorando la vita dei lavoratori.” e continua il comunicato “Abbiamo sollevato la questione clima e stress correlato, in quanto siamo convinti che tolto questo periodo di start-up, sia necessario intraprendere con l’azienda un percorso di riorganizzazione vita-lavoro per la commessa Wind. I turni gravosi e i ritmi lavorativi di questa commessa sono tali da creare forti disagi, con un tasso di malattia che sta aumentando e con molte segnalazioni che ci pervengono quotidianamente dai Lavoratori sia sugli argomenti sopra citati, sia per ciò che concerne il clima di tensione dovuto a rapporti operatore-staff non sempre improntati su reciproca fiducia e rispetto.
Aspettiamo di vedere se Comdata, che ben sa queste cose, prenderà in considerazione la denuncia dei sindacati impegnandosi in una organizzazione del lavoro più attenta alla salvaguardia della salute dei lavoratori.

La solidarietà fra i lavoratori a Palazzo Uffici

Negli incontri con l’azienda della settimana scorsa, le Rsu Comdata hanno chiesto ai rappresentanti aziendali che a fronte di necessità di straordinario per aumenti strutturali dei volumi di lavoro si utilizzino prioritariamente persone della commessa Tim da far rientrare dal FIS, per distribuire, e quindi ridurre, il disagio e il danno economico dei lavoratori.

E a proposito di solidarietà, necessiterebbero della solidarietà di tutti i lavoratori di Palazzo Uffici, e non solo, gli addetti alla sorveglianza e portineria di PU1 e PU2 che nel passaggio di appalto in appalto vedono modificato l’nquadramento e ridotti i loro salari a cifre umilianti e insostenibili. L’ultimo cambio di contratto prevede la paga oraria netta di circa 4 euro, da fame e vergogna. E chi non accetta rimane fuori. Ma questo non è tutto, negli ultimi anni questi lavoratori, rimasti in 15 da 50 che erano quando avevano il contratto metalmeccanico, più volte hanno ricevuto i magri stipendi in ritardo e oggi stanno ancora aspettando due mensilità più la tredicesima 2017. Sono in corso le cause per le ingiunzioni di pagamento, ma il timore di non riuscire a ricevere il dovuto è alto, perché siamo di fronte a scatole dentro altre scatole (appalti e subappalti) e il consorzio che attualmente gestisce il servizio è in liquidazione coatta.
Un responsabile, almeno morale, di questa inaccettabile situazione, comunque c’è: il gestore degli immobili Prelios Spa (già Pirelli Real Estate) che beneficia degli immobili Olivetti grazie al passaggio mordi e mordi di Pirelli a Ivrea.
I sindacati di categoria stanno chiedendo un tavolo di confronto con Prelios, ma accanto alle organizzazioni dei lavoratori, non ci starebbe male un intervento delle aziende che usufruiscono del servizio di portineria, fra le quali ancora cellule di Olivetti, e una telefonata del sindaco o dell’assessore al lavoro di Ivrea ai signori di Prelios, giusto per ricordare che il lavoro va pagato, e pure degnamente.

Cadigia Perini