È fumata nera per l’elezione del presidente del Consiglio comunale di Ivrea

Mariella Rapetti prende il posto vacante di consigliere dopo le dimissioni di Ballurio, ma l’elezione del nuovo Presidente del consiglio comunale è rimandata a dopo il Carnevale

Il Consiglio Comunale d’Ivrea continuerà a non avere un Presidente almeno fino alla prossima seduta consiliare che si terrà presumibilmente dopo il carnevale eporediese.
Le dimissioni irrevocabili di Elisabetta Ballurio erano state presentate formalmente il 25 gennaio a seguito dell’inaspettato esito delle primarie del Partito Democratico. Il Consiglio Comunale del 5 febbaio era stato convocato ad hoc proprio per sanare questo vuoto amministrativo, ma successivamente alla nomina del nuovo consigliere comunale non sono stati raggiunti i numeri sufficienti per eleggere il nuovo Presidente.
Ai sensi di legge, il seggio vacante come consigliere è toccato “automaticamente” a Mariella Rapetti (ultima di lista), mentre il nuovo Presidente del Consiglio comunale avrebbe dovuto ottenere una votazione a maggioranza dei due terzi dei consiglieri (una maggioranza di 12 consiglieri). I consiglieri di maggioranza hanno proposto l’elezione di Duccio Sassano, mentre la minoranza ha avanzato la candidatura di Diego Borla. Gli undici voti a favore di Sassano non sono stati sufficienti per raggiungere il “quorum” e, per questa ragione, l’elezione del nuovo Presidente del Consiglio comunale avverrà nella prossima seduta, questa volta con il quorum della maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio Comunale (9 voti).

Una “fumata nera” del tutto prevedibile, stando all’impossibilità di raggiungere i numeri sufficienti (la maggioranza si compone di 10 consiglieri più il sindaco, ovvero undici sui dodici richiesti), ma che appare meno scontata se il Partito Democratico fosse riuscito ad arrivare preparato alla votazione trovando un nome d’intesa con le minoranze. Vero è che nessuno della minoranza, in piena campagna elettorale, presumibilmente avrebbe dato una mano alla maggioranza e ad un PD in manifesta crisi. Né peraltro il PD può immaginare di proporre in questa situazione un presidente del consiglio che faccia parte della minoranza.
Uno stallo che si sbloccherà, con ogni probabilità, dopo il carnevale e che, salvo colpi di scena, vedrà l’elezione di Duccio Sassano.

A cura di Andrea Bertolino