Elahe Mohammadi cittadina onoraria di Ivrea

Giovedì 23 marzo 2023, in Sala Dorata del Comune, la conferenza stampa

l 20 marzo del 2023 il consiglio comunale di Ivrea ha conferito la cittadinanza onoraria alla giornalista Elahe Mohammadi accusata di “propaganda contro il sistema e di cospirazione contro la sicurezza nazionale”, reati che in Iran sono punibili  con la pena di morte. Elahe Mohammadi e rinchiusa nel carcere di Evin. A seguire l’inaugurazione della mostra “DONNA VITA LIBERTA’” dedicata a chi ha lottato in passato, ai/alle caduti/e della libertà degli ultimi 4 decenni e a chi sta lottando tuttora rischiando la propria vita. La mostra è esposta nell’androne del Municipio fino a martedì 28.
L’ordine del giorno approvato all’unanimità, caso unico di questi cinque anni di governo del centrodestra, porta quale prima firma quella della Consigliera PD Gabriella Colosso. Questo conferimento – ha dichiarato Colosso – esprime anche l’impegno della Amministrazione a seguire d’ora in poi la sorte di Elahe Mohammadi. Consideriamola una forma di adozione di cui vorremmo fosse informata per darle almeno il conforto, per farle sapere che al mondo ci sono persone che sanno quel che patisce, che si stanno preoccupando di lei e le sono vicine. Stasera siamo qui in solidarietà alle tante ragazze e ai tanti ragazzi che si stanno battendo per la vita e per la libertà in Iran.
Colosso ha inoltre ricordato gli oltre 600 manifestanti uccisi in Iran negli scontri con la polizia e le tante, troppe donne che vengono colpite al volto (accecate con proiettili speciali), al seno e ai genitali da distanza ravvicinata, cos’ come le circa 20.000 persone arrestate e le studentesse che svengono o hanno malori, a causa di un gas sparpagliato nelle università.
Infine, le esecuzioni e le impiccagioni tra cui quelle di Hadis Najafi di 20 anni, di Nika Shakrami di 17 anni e di Hannaneh Kia di 23 anni. Quella di Elahe Mohammadi non è la prima cittadinanza onoraria conferita a Ivrea: viene dopo quelle nel 1989 a Nelson Mandela, nel 2001 a Rigoberta Menchù (pacifista guatemalteca e Nobel per la pace nel 1992), nel 2011 a Min Ko Naing (leader pacifista studentesco incarcerato in Birmania) e nel 2004 a Shirin Ebadi, (avvocata e pacifista iraniana, Nobel per la pace 2003). Era presente il presidente dell’Associazione Culturale Italia-Iran di Torino Semir Semgarsh.