Psych, world, jazz e funk uniti insieme con invidiabile leggerezza, musica
entusiasmante, ipnotica, visionaria, ancestrale, dall’architettura free e dalla valenza
spirituale.
Un rituale che fonde assieme Occidente, Africa e Medio Oriente, impacchettandoli e
spedendoli verso spazi intergalattici.
Suoneranno per la terza volta a Ivrea, la loro prima volta in un’edizione di Musiche
Possibili (circa dieci anni fa).
La formazione è variabile dai sette agli undici elementi diventando quasi
un’orchestra tra batteria, percussioni, sezione fiati, tastiere elettriche flauti e voci…
Un’ulteriore caratteristica è che il gruppo ha sempre cercato modalità di
autorganizzazione per la realizzazione dei propri progetti.
La band ha quattro dischi all’attivo e un quinto in uscita il 19 novembre 2021; il
primo omonimo “Al Doum & the Faryds”, del 2011, è stato apprezzato dal guru
della psichedelia Julian Cope sul suo sito Head Heritage, nel 2012 è stato realizzato
“Positive Force” e nel 2014 il terzo album intitolato “Cosmic Love”. Dopo questi
primi tre dischi improntati sull’improvvisazione, la psichedelia e la musica etnica, la
band ha iniziato a suonare un genere più simile al jazz e al rock anni 70, realizzando
nel 2018 “Spirit Rejoin” prodotto insieme a Bongo Joe Records.