CONCERTO DI NATALE
Aspettando i 150 anni della nascita di Rosario Scalero
Con il Patrocinio dell’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte
Presentazione a cura di Chiara Marola
Il concerto sarà preceduto da una Messa con interventi musicali, ore 17 presso la Chiesa di Montestrutto
Orchestra della Cattedrale di YPOREGIA
Antonio Mosca, direttore
Lee Robert Mosca, pianoforte- organo
Virginia Citraro, violino solista
Ermanno Citraro, pianoforte solista
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Rosario Scalero (24 dicembre 1870-24 dicembre 1954) Romance op.4 “Al poeta Adolfo de Bosis”
Johann Sebastian Bach (1685-1750) Wachet auf, ruft uns die Stimme BWV645, corale per tromba e archi
Pietro Alessandro Yon (1886-1943) Dalla Suite per l”’Avvento,” Introito su Veni Emmanuel per orchestra d’archi e organo
Gesù Bambino, Pastorale per violino e organo
Angelo Burbatti (1868-1946) Celeste Bimbo op. 330, Canzoncina per il Natale per coro a due voci e organo, eseguita con archi
Aldo Canzano (1893-1968) A Gesù bambino per pianoforte-organo e soprano. Testo di Silvio Pellico Soprano solista: Alessandra Sassi
Canti di Natale
Tradizionale Antica pastorale della Valle d’’Aosta
François Couperin (1668-1733) “In Notte Placida” per archi
Franz Gruber, Silent Night per pianoforte e canto e versione per archi
Tradizionale Adeste Fidelis per archi
James Lord Pierpoint (1822 – 1892) “JingleBells”
L’Orchestra dei ragazzi della Cattedrale di “YPOREGIA” nasce per la volontà di Mons. Edoardo Aldo Cerrato e collaborerà con la Cappella Musicale “ Santa Maria Assunta della Cattedrale di Ivrea”. É un’orchestra d’archi di 10-12 ragazzi in età compresa tra i 10 e 18 anni provenienti principalmente dalle scuole Suzuki del Canavese. Musicalità, senso del dovere, rispetto reciproco e solidarietà sono le qualità che
l’orchestra sviluppa, ne son convinti i genitori ed i direttori Lee e Antonio Mosca, che continuando la loro educazione artistica intendono avvicinare i giovani alla spiritualità attraverso la fede, la bellezza dell’armonia ovvero dell’amicizia perché essi crescano uomini e donne migliori. La gestione e l’organizzazione dell’orchestra, è sostenuta dai fondatori Lee ed Antonio Mosca, dalla Cappella Musicale “ Santa Maria
Assunta ”, dai genitori e dalle persone che condividono questo progetto culturale che si prefigge il ripristino della tradizione che fin dal ‘500 indicava come presenti nelle Chiese-Cattedrali orchestre a sostegno dell’organo e del canto per le funzioni religiose, per quelle sociali e per finalità benefiche. L’orchestra debutta in questa occasione ricordando un grande musicista Rosario Scalero Maestro e compositore morto a
Montestrutto (24/12/1954) di cui ricorre a Natale 2020 il 150esimo anniversario della nascita.
Antonio Mosca nasce a Cascinette d’Ivrea, in Canavese, nel 1941. Suo padre è un operaio della grande fabbrica Olivetti. Studia fisarmonica dall’età di otto anni con Aldo Canzano. Adriano Olivetti ha la possibilità di ascoltare Antonio durante una colonia a Champoluc e da quel giorno l’ingegnere, con il parere favorevole della famiglia, inizia a sostenere finanziariamente gli studi del giovane musicista. All’età di
undici anni, Antonio viene inviato a Roma a studiare violoncello al Collegio di Musica del Foro Italico. Si diploma sotto la guida di Giuseppe Selmi nel 1961 e successivamente studia con Gaspar Cassadò a Siena e presso l’Accademia di Musica di Colonia. Lo stesso Cassadò lo presenta a Edmond de Stoutz che lo invita a ricoprire il posto di Primo violoncello dell’Orchestra da Camera di Zurigo. Successivamente Antonio, che nel frattempo si è sposato con Lee Robert Mosca, musicista statunitense di grande cultura e versatilità, torna in Italia raccogliendo l’invito dell’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino. Nel 1974 Antonio lascia la Rai di Torino per dedicarsi all’insegnamento sia presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino sia aprendo proprio nel Canavese (a Chiaverano), nel 1975, la prima scuola Suzuki italiana. Insieme alla moglie Lee, a cui si deve il merito di aver incoraggiato il marito nel proseguire la ricerca didattica, Antonio è il principale propulsore in Italia del metodo “della lingua madre” fondato nella prima metà del Novecento dal didatta giapponese Shinichi Suzuki, che dagli anni ’70 ad oggi, ha collezionato nel nostro paese decine di scuole dal nord al sud e centinaia di insegnanti abilitati.