via Villafranca 5
Due gocce nella polvere: in scena a Bosconero il racconto di un artista rifugiato
con Alassane Conde
scritto da Alassane Conde e Beppe Gromi
coreografie di Debora Giordi, ideazione e regia di Beppe Gromi. Prod. Black Fabula
con il patrocinio di Amnesty International
Due gocce nella polvere è uno spettacolo che ha scosso le sensibilità del pubblico di tutta Italia attraverso una storia di sofferenza e riscatto che chiama in causa ciascuno di noi.
Il giovane interprete, rifugiato giunto in Italia via mare dalla Guinea Conakry, si racconta con il linguaggio universale del corpo e con poche dense parole, partendo dal momento della sua nascita, nel 1993. La morte di un fratello gemello (la seconda “goccia” del titolo) e un’infanzia quasi normale, tra la scuola e il pallone sempre fra i piedi. Un ragazzo come tanti, i cui sogni sono destinati ad interrompersi bruscamente: Alassane perde i suoi cari nella guerra civile, e si mette in viaggio attraversando l’Algeria, la Libia e poi il mare. A Siracusa comincia il “secondo tempo” di una vita così lontana dalle nostre eppure così vicina, che esce dai confini del palco e diventa realtà sotto gli occhi dello spettatore.
Lo spettacolo, per la regia di Beppe Gromi e le coreografie di Debora Giordi, nasce dall’esperienza di un laboratorio teatrale condotto con dieci giovani richiedenti asilo provenienti dall’Africa e accolti, con altri quaranta, nel comune di Almese in Valle Susa. Il laboratorio ha portato alla nascita di una compagnia di teatro-danza Black Fabula, e di una serie di spettacoli di successo.
«Appena abbiamo visto Due gocce nella polvere, la scelta di includerlo nella rassegna Dissimilis è stata immediata» raccontano i responsabili dell’associazione NuoveForme, che a Bosconero da tre anni organizza una rassegna con grandi nomi del teatro italiano che affrontano con ironia il tema della diversità. «È uno spettacolo che coinvolge nel senso più totale del termine: non solo perché appassiona, ma anche perché il finale di questa e di tante altre storie analoghe non è ancora scritto, e non è detto che sia un lieto fine. Dipende dalla nostra società, dalla politica, e da ciascuno di noi. In questo senso il teatro è sensibilizzazione».
Alassane, infatti, dopo l’incontro con Beppe Gromi e il percorso che l’ha portato in tournée nei teatri italiani, si è visto rifiutare il permesso di soggiorno a scopi umanitari. Attualmente si divide tra un lavoro a tempo pieno e gli impegni teatrali, mentre l’esistenza stessa del progetto di integrazione sociale e professionale condotto da Fabula Rasa Onlus, M.O.V. Moderne Officine Valsusa e dal Comune di Almese è minacciato dalle legislazioni recenti.
Non è un caso che la compagnia Black Fabula abbia scelto come proprio motto una frase di Don Ciotti: «Non basta commuoversi, bisogna muoversi. Il primo grande naufragio è certamente quello delle nostre coscienze».
Lo spettacolo è parte della terza edizione della rassegna Dissimilis, promossa da NuoveForme con la Fondazione Piemonte dal Vivo.
I biglietti sono in prevendita online sul circuito Vivaticket, oppure presso Infopiemonte Via Garibaldi 2 – Torino e Libreria Colibrì via Arduino 14, Cuorgné.
Per info e prenotazioni: [email protected], 329.4159802