Il Branco selvaggio ricorda Ricky Mantoan al Giacosa

Intervista a Luigi De Gregori ospite del “Branco Selvaggio” a Ivrea

Maurizio Strappazzon, Beppe D’Angelo, Gloria Berloso, Dario Zara, Luigi De Gregori, Luciano Costa

Incontro Luigi De Gregori in una sala prove nei dintorni di Ivrea, il “sancta santorum” del “Branco Selvaggio”, storico gruppo che lo ha accolto per i preparativi di un concerto che si terrà a Ivrea presso il Teatro Giacosa il prossimo 14 dicembre 2017: un ricordo affettuoso di Ricky Mantoan, scomparso esattamente un anno prima a Torino. Luigi è molto raffreddato ma in forma: “mi esibisco di solito da solo, ma è un piacere venire qui ad Ivrea per suonare con il Branco Selvaggio, specialmente in questa occasione”. La voce subito tradisce la fratellanza con il più giovane Francesco, e la scelta di usare per decenni solo il cognome della madre, Grechi, è stato un segno di distinzione della propria originalità. Indossa una camicia a quadrettoni, un paio di jeans e calza stivali da cow-boy. Porta i capelli lunghi e un pizzo folto, lungo e appuntito, da uomo della frontiera d’altri tempi: “Kit Carson”, con uno sguardo profondo.

Come hai conosciuto Ricky Mantoan?

“Lo incontrai nei primi anni ’80 da Paolo Carù a Gallarate, un posto in cui trovi i dischi più incredibili (il miglior negozio di dischi del mondo, secondo il “Guardian”). Lo guardai a lungo, biondo, vestito da hippy con tutte le frange e monili orientali addosso. Lo trovai subito molto più bello di me! Così venni a sapere della sua pedal steel guitar … Decidemmo di suonare insieme. All’epoca abitava ancora a Palazzo Canavese. Si provò per giorni interi, e alla fine diventammo un duo fisso. Certo mi ricordo che – povero Ricky – all’epoca io ero molto, diciamo “selvaggio” … e dopo le prove continuavo a parlare e capivo perfettamente che Ricky non vedeva l’ora di toccare il letto e io magari lo intrattenevo fino alle 5 di mattina! Eppure quante volte arrivato da lui a Palazzo per provare, poi mi fermavo anche quattro o cinque giorni ospite a casa sua … Sì, mi rendo conto di essere stato anche un tormentone per il povero Ricky, ma stavo bene con lui. Suonavamo tanto in Piemonte, Lombardia, nel Nord-Est Italiano ed anche all’Estero. Era un vero piacere essere insieme a lui sul palco; il gusto e la sua completezza musicale ci permettevano di esibirci in duo senza avvertire la mancanza di altri strumenti.
Ricky però non amava i lunghi viaggi, solo una volta riuscii a portarlo nel Sud Italia in Tour. A Brindisi lo feci incontrare con Renzo Bagorda, un altro virtuoso della pedal steel. Loro due erano i migliori in Italia e forse in Europa … per la prima volta due pedal steel furono in concerto insieme, fu veramente un evento memorabile!”

Quale è stato il lavoro più conosciuto?

“Io avevo scritto la prima versione de “Il bandito e il campione” inserita nell’album “Azzardo”. Gli sottoposi il mio progetto e lui accettò la mia proposta. Si mise subito all’opera, suonò tutti gli strumenti, curò gli arrangiamenti, e preparò lo strumentale completo. Fu un lavoro che veramente fece tutto da solo; poi registrammo le parti vocali e corali così il master fu pronto per la “stampa”su musicassette.
Ricordo che partimmo per il Friuli con 500 cassette di “Azzardo” appena ritirate dalla produzione. Durante il viaggio in auto, per verifica e scrupolo, ne ascoltammo una: mancavano 4 battute del primo brano! Allora ne aprimmo un’altra, e un’altra, e così via: erano tutte con un problema di sincronia sulla partenza dei brani. Ormai eravamo in viaggio e niente ci avrebbe ostacolato. Dovemmo farcele riprodurre tutte dalla casa discografica, naturalmente a loro spese.

Cosa ti aspetti dal concerto del 14 dicembre a Ivrea?

Di sicuro una bellissima serata! Sono fermamente convinto che Ricky abbia lasciato un segno profondo in molte persone che lo hanno conosciuto ed ascoltato. Credo che tutti quelli che hanno imparato tanto musicalmente da lui, saranno qui per lui. Suonerò con grande piacere insieme al Branco Selvaggio “Il bandito e il campione” e “Tutta la verità su Manuela”, (presenti su “Azzardo” ndr.) e poi… ci sono delle belle cose in cantiere … L’evento è stato anche appoggiato dall’amministrazione comunale di Ivrea ed è una cosa molto bella che ci sia interesse per questo personaggio, un pochino schivo e riservato, ma che ha dedicato tutto alla musica.
Tanti musicisti hanno iniziato a suonare sin dalle prime note con lui; ha formato numerosi gruppi nel corso della sua intensa attività musicale apprezzata e conosciuta in Italia, all’estero e anche oltre Oceano. Per esempio Alessandro Valle che prima suonava con Little Tony e poi con me nel mio gruppo la “Bandaccia”, volle conoscerlo. Mentre svolgeva il servizio militare a Casale Monferrato, veniva da Ricky a Palazzo per prendere lezioni di Dobro e Pedal Steel Guitar. Al termine della ferma militare, ritornò a casa a Roma e continuò le lezioni “a distanza” con Ricky, telefonicamente ed a mezzo posta. Un giorno mio fratello (Francesco. ndr), dopo averlo sentito suonare a casa mia, … me lo portò via … ma sono contento per lui, e ancora oggi fa parte della Band di Francesco.
Penso che anche lui sarà con noi al Teatro Giacosa, tra una data e l’altra del Tour con Francesco. Poi non dimentichiamo che Ricky Mantoan ha scritto l’unico metodo in Italia per Pedal Steel Guitar, attualmente ancora inedito. A me piacerebbe che ogni anno si svolgesse un festival dedicato proprio alla Pedal Steel Guitar … vedremo in questo prossimo futuro.”

Lasciamo Luigi de Gregori che rientra a Milano dopo una giornata di prove eporediesi. L’evento live del “Branco Selvaggio” il 14 dicembre 2017 vedrà: Luciano Costa, chitarre e voce, Beppe d’Angelo, batteria e voce, Dario Zara, basso e voce, Maurizio Strappazzon, chitarre e voce. I contributi letterari, fotografici e video di musicisti italiani ed americani che hanno suonato con Ricky, sono curati da Gloria Berloso e prevedono testimonianze di vari musicisti nazionali ed internazionali. Luigi De Gregori sarà l’ospite d’eccezione.

Ad un anno esatto dalla scomparsa di Ricky Mantoan, musicista e fondatore di numerosi gruppi musicali eporediesi, il ”Branco Selvaggio” (sua ultima e più longeva Band) intende celebrare la figura di questo musicista, cantante, autore, nel teatro della sua città d’elezione. Ricky nacque a La Mure in Francia nel 1945 da Giovanni Mantoan ed Elena Koziel. All’età di sette anni si trasferì con la sua famiglia nell’eporediese dove iniziò a suonare la chitarra. Fin da bambino, essendo mancino elaborò un sistema per suonare lo strumento con le corde capovolte. Terminati gli studi, iniziò a lavorare alla Olivetti, e intanto negli anni ’60 fondò i primi complessi di musica Rock: i “Rebels” e i “Twang”, ispirandosi ad uno dei suoi idoli: Duane Eddy. Poi formò gli “MG” ed infine nacque il “Branco Selvaggio” nel 1978.
La stampa internazionale, sicuramente più attenta alla musica di qualità ma anche al carisma di musicisti italiani che si sono distinti per la creatività e l’originalità, è riuscita a trovare molti spazi dedicando pagine intere all’immenso lavoro di Ricky e del “Branco Selvaggio”. Dopo varie formazioni in ordine cronologico, l’ultima vede, oltre a Ricky, il chitarrista Luciano Costa, il bassista e organista Dario Zara ed il percussionista e batterista Beppe D’Angelo. Ricky Mantoan con la sua personalità artistica ha creato composizioni geniali e ha utilizzato voci e strumenti di tutti i componenti della band, che hanno condiviso esperienze e concerti con lui. Dopo la prematura scomparsa del Leader di questo significativo e importante gruppo, che ha portato ovunque e fatto conoscere le sonorità californiane, le influenze psichedeliche, il country rock puro dei “Flying Burrito Brothers”, di Jerry Garcia e Gram Parsons, Dario, Beppe e Luciano, non hanno abbandonato l’eredità del loro grande amico e, alla corte del “Branco”, è entrato Maurizio Strappazzon, discepolo naturale, già allievo di Ricky e profondo conoscitore della sua musica e delle sue canzoni.
Le parti vocali sono inserite nel tessuto armonico nelle canzoni di Ricky, ogni brano mantiene la propria fisionomia con l’intervento dei cori, le chitarre di Costa, la batteria di D’Angelo, il basso di Zara, la pedal steel e le chitarre elettriche di Strappazzon.
Il “Branco Selvaggio” è nuovamente impegnato in concerti dal 1° settembre 2017. Le emozioni per chi segue da anni questa formidabile formazione storica non mancheranno! Ma questa serata per Ricky Mantoan, prevista per il 14 dicembre 2017, è un atto doveroso da compiere nella sua città: Ivrea.

Fabrizio Dassano

In scena ci saranno:
BRANCO SELVAGGIO: Luciano Costa (voce, chitarre, dobro), Beppe D’Angelo (voce, batteria, percussioni), Dario Zara (voce, basso, narratore), Maurizio Strappazzon (voce, chitarre elettriche, pedal steel guitar, dobro, armonica).
LUIGI DE GREGORI (voce, chitarra acustica)
ALEX VALLE: (pedal steel guitar, mandolino, dobro)In teatro ci saranno i libri e i dischi prenotati per chi arriva da Ivrea, dalla Valle d’Aosta, da Milano, da Bolzano.

Ci sarà comunque disponibilità di alcune copie del libro stampato “Ricky, biografia, storia e canzoni”.
Saranno disponibili il nuovo CD “Because We Are” prodotto da Gloria Berloso e il doppio CD “Skip Battin’s Italian Dream” prodotto da Appaloosa IRD.
Troverete le rare edizioni dei LP “RICKY” , “LIVE IN ITALY” e alcuni ormai introvabili CD “RIDIN AGAIN” del BRANCO SELVAGGIO.