Quando:
6 Dicembre 2018@18:00
2018-12-06T18:00:00+01:00
2018-12-06T18:15:00+01:00
Dove:
Sede ANPI
via Dora Baltea 1
Ivrea

Lo storico Sergio Dalmasso presenta:

Lelio Basso
La ragione militante:vita e opere di un socialista eretico
Prefazione di Piero Basso
REDSTARPRESS

Organizzato da Anpi Ivrea e Basso Canavese

Un socialista “eretico”, che pensava con la sua testa, spesso mal tollerato anche dai compagni di partito. Tanto rigoroso, spesso lungimirante, tanto da non condividere nemmeno l’unione di partiti dalle varie ideologie che confluirono nel CLN durante la Lotta di Liberazione.
Dopo la guerra, fu attento critico verso ogni compromesso: “Solo una politica che si presenti come alternativa alla DC è oggi una politica che corrisponde agli interessi dei lavoratori e della democrazia…”
Fu suo il progetto, purtroppo all’epoca mai realizzato, di formare una associazione per la difesa della Costituzione… Sarà l’Anpi, mezzo secolo dopo, a riprendere il tema che, già allora, era di estrema necessità, dato che: la Costituzione è (era) “come sospesa fra due crinali. Da una parte lunghi anni di inattuazione, cominciata già all’indomani della sua promulgazione…”
“Il neocapitalismo – affermava – mette in discussione ogni reale democrazia. Sul piano economico, il processo di concentrazione a livello internazionale, pone le leve della vita economica in mano ad un numero sempre più ristretto di gruppi, sul piano politico questi stessi dominano le istituzioni che agiscono scopertamente in funzione dei loro interessi. Queste stesse forze, in collegamento organico con il capitalismo di stato, tendono a raggruppare il potere nelle mani di una ristrettissima élite, svuotando la democrazia di ogni contenuto reale…”
Sempre lucido e radicale anche verso il movimento giovanile: “Nel ’68 i giovani rifiutavano il principio d’autorità, negavano l’antica logica autoritaria… ma quando dalla protesta i giovani sono passati alle proposte, organizzandosi in gruppi, circoli, movimenti, non hanno fatto altro che impadronirsi di formule vecchie, superate, logore e riverniciarle, ma senza confrontarsi con la realtà…”
E ancora: “Se le cose dovessero continuare ancora così, noi probabilmente prima della fine del secolo vedremo il mondo dominato da pochissime multinazionali immense… grandi manager sconosciuti e inconoscibili… possono fare e disfare quello che vogliono; tutti gli altri miliardi di uomini o sono complici di questi padroni, aguzzini degli schiavi, o sono schiavi…”

Situazioni che oggi verifichiamo a livello nazionale ed internazionale, e che Basso denunciava con preveggenza, inascoltato. Vale la pena parlarne e riflettere…