“Tempi di guerra. Riflessioni di una femminista”
con l’autrice Maria Luisa Boccia
introduce Matilde Lo Valvo
Pensare la guerra, lottare per la pace, è il filo rosso della riflessione femminista di Maria Luisa Boccia.
Per non ridursi alla logica bellica dello schieramento e non subire la confusione tra fatti e valori di cui è intriso il discorso mediatico e politico che rende difficile la comprensione degli eventi,
delle cause e dei possibili esiti della guerra.
Il ritorno alla normalità della guerra ha compiuto, nei trenta anni trascorsi dalla guerra del Golfo alla guerra in Ucraina, un salto di qualità: dalla «guerra preventiva» in Iraq, alla «guerra umanitaria» in Kosovo, alla guerra tra democrazia e autarchia, libertà e dispotismo in Ucraina.
Possono il pensiero e le pratiche femministe contrastare la riduzione della politica a guerra?
Maria Luisa Boccia ha insegnato filosofia politica all’Universita’ di Siena.
E’ stata senatrice della Repubblica nella XV legislatura.
Femminista pacifista e autrice di saggi sul rapporto tra donne e politica, sul “pensiero della differenza” e sui grandi temi sociali connessi alle tematiche femminili. Ha lavorato in riviste di donne e della sinistra.
Dal 2015 e’ Presidente del Centro per la Riforma dello Stato. Tra i testi pubblicati ricordiamo Ancora si nasce da donna, in Diotima; L’0mbra della madre (2007); con Carla Lonzi La mia opera è la mia vita (2014); Le parole e i corpi (2018). E’ stata tra le fondatrici delle riviste femministe Rosa, Memoria, Rivista di storia delle donne, Orsaminore, Reti pratiche e saperi di donne. Nel 1988, dopo lo scoppio della guerra in Kosovo, ha lavorato nel gruppo femminista Balena