via Quattro Martiri/alias via Palma 1
LAMARQUE VIVIAN
Un grande critico definì la poesia di Vivian Lamarque di una «semplicità quasi feroce». Certo, la lingua poetica di Lamarque, i cui modelli italiani dichiarati sono Umberto Saba, Giorgio Caproni e Sandro Penna, è rivestita di una patina liscia, ritmata, con l’uso non invadente della rima: ambienti, oggetti, animali e fiori appartengono a un quotidiano familiare. Questa lingua “semplice” poggia, però, su tecniche linguistiche e retoriche che le conferiscono una sorprendente forza. La sua passione per la fiaba, la ninna-nanna e la filastrocca (oltre che poetessa Lamarque è una prolifica scrittrice di fiabe e libri per bambini) traluce nei versi poetici. La voce sembra cullare nel ritmo lieve e rasserenante della sfera domestica, spesso infantile (mai puerile) e poi i versi di chiusura arrivano, scrisse Vittorio Sereni, come «una coltellata»: Quest’operazione / che la costringete sempre a fare / «ridimensionare» / non è come stringere un vestito / non è indolore / si taglia la pelle del cuore.
Ha pubblicato molti libri di poesia con Garzanti, Mondadori, Guanda etc., e ha ricevuto premi e riconoscimenti che ne fanno una delle più importanti poetesse italiane; in questi giorni è uscito: L’amore da vecchia edito da Mondadori; parleremo di tutta la sua carriera e naturalmente anche di questo libro.
Dalle 19.30 nella vicina enoteca Vino e Dintorni aperitivo e firma copie con l’artista.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti