Fondazione Guelpa: un ginepraio da districare

La consigliera del Consiglio d’Amministrazione Guelpa Franca Vallino ha inviato al Sindaco e ai consiglieri comunali una lettera circa la situazione di scarsa trasparenza all’interno dell’istituzione. Il presidente Luca Beatrice respinge le accuse e il M5S e ViviamoIvrea chiedono che venga fatta chiarezza

È di questi ultimi giorni la notizia di una lettera inviata dalla consigliera del C.d.A. Guelpa Franca Vallino (nominata dal Consiglio Comunale il 20 settembre 2018) al Sindaco e ai consiglieri comunali, nella quale chiede al Consiglio Comunale di prendere posizione, o almeno discutere, la situazione di scarsa trasparenza e rispetto delle regole venutasi a creare da fine 2018 ad oggi (non che prima di tale data regnasse l’ordine e la trasparenza).

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e di mettere in ordine i fatti:

A creare l’ultimo casus belli è la proposta di acquistare delle quote pari a 50.000 euro affinché la Società Mozart s.r.l., possa comprare l’immobile nel quale trova sede l’Auditorium Mozart, sede dell’associazione Nuovo Liceo Musicale. La Società Mozart ne diventerebbe (dopo l’acquisto co-finanziato a quote da diversi soggetti) nuda proprietaria, cioè non potrebbe decidere nulla sul bene, che andrebbe in usufrutto all’associazione Nuovo Liceo Musicale per 20 anni. Ed è qui che la neo consigliera Vallino vede un possibile punto oscuro da valutare con cura e chiede che sia fornito un parere legale prima di procedere con la formalizzazione dell’acquisto quote. La proposta viene accettata all’unanimità nel C.d.A. del 12 dicembre 2018. Ma nel C.d.A. del 23 gennaio 2019, sul cui O.d.G. non era indicata la discussione dell’acquisto quote, si vota per deliberare tale acquisto, come se nulla fosse, senza valutare il parere legale, senza che questo venga allegato agli atti e senza nemmeno una minima valutazione del bilancio della Società Mozart. La consigliera Vallino vota quindi contro. A questo punto, però chiede spiegazioni, così come già fatto precedentemente, circa il rispetto della forma nelle procedure e riceve risposte piuttosto discutibili dal Presidente della Fondazione Luca Beatrice (eletto a dicembre e come già detto in un precedente articolo, mai presentato ufficialmente al Consiglio Comunale), il quale le propone addirittura di dimettersi se non è d’accordo con le decisioni del C.d.A.

Ma tutto questo è già stato riportato da altri giornali locali, e non ci interessa qui fare polemica sui detti e non detti, bensì cercare di capire come si possa avere un’amministrazione minimamente sensata e rispettosa di una Fondazione che ha il compito di gestire denari lasciati alla cittadinanza dalla signora Lucia Guelpa, possibilmente in accordo con le sue volontà e magari da persone competenti in materia.
Due comunicati stampa, rispettivamente del Movimento 5 Stelle rappresentato dal consigliere Fresc e di Viviamo Ivrea rappresentato dal consigliere Comotto, sono stati inviati ai giornali; entrambi chiedono venga fatta chiarezza all’interno del Consiglio Comunale circa la gestione Fondazione Guelpa e soprattutto che venga applicata la mozione votata all’unanimità nel dicembre scorso, la quale prevede una modifica di statuto affinché la nomina del Presidente della Fondazione non sia mera espressione del Sindaco, ma venga discussa in Consiglio e decisa in accordo. Già nella passata legislatura si era assistito ad una farsa in merito alla richiesta di dimissioni del precedente Presidente Jalla, che adesso a soli due mesi dalla nomina del nuovo Presidente ci si trovi nuovamente di fronte ad altri problemi, sembra davvero un po’ troppo.

Questa condizione di stallo va avanti da troppo tempo e non è più accettabile. È ora che questa città inizi a prendere sul serio la gestione dei soldi del lascito Guelpa per la cultura, e la cultura in primis, perché troppe sono le forze in ballo, costrette a camminare sul filo del rasoio, per mancanza di chiarezza e trasparenza (non si sa ancora nulla sulla nuova procedura per i contributi ai soggetti operanti nel settore cultura), per la totale assenza di regole condivise, valide per tutti. E una persona eletta dal Consiglio Comunale a sedere in nome e per conto dello stesso sulla sedia del C.d.A. Guelpa, è sacrosanto che ad esso riporti se qualcosa non è chiaro, così come, in un paese normale e civile, dovrebbe essere sacrosanto il rispetto delle regole di forma e sostanza di un ente di tale importanza, senza bisogno di doverci discutere su. Che una consigliera non riceva la documentazione a tempo debito da chi di dovere e la giustificazione sia “ero in malattia”, come è capitato, seppur comprensibile, non può essere ritenuta una situazione scusabile (l’opzione “out of office” della posta elettronica è in uso da tempo in qualsiasi ufficio). Per poter prendere decisioni importanti circa l’investimento di parecchi soldi è necessario avere tutte le informazioni possibili ed averle in tempo per poterle correttamente valutare. Così come è necessario che le comunicazioni e le convocazioni rispettino le dovute tempistiche e le sedute dei consigli siano verbalizzate.

Non sono richieste banali o accessorie. Sulla figura del Presidente della Fondazione, ci sarebbe poi molto da dire: dovrebbe essere in grado di amministrare e non solo essere una personalità che riveste un ruolo mediatico di spicco grazie alla fama in un qualche ambito culturale e/o artistico; se fosse anche esperto del territorio eporediese sarebbe addirittura un elemento apprezzabile. Leggere sui giornali che gli eporediesi dicono “stronzate” (parole riportate e dette da Luca Beatrice) non fa onore a chi, quelle parole, le pronuncia, prima ancora che danneggiare chi le riceve. Pare incredibile che una cittadina con così tanti denari a disposizione per la cultura non sia ancora stata in grado di farne buon uso e si trovi a battibeccare di continuo su questo e su quello senza mai affrontare il tema principale: avere un progetto culturale e lavorare per realizzarlo. Aspettiamo dunque che il Consiglio Comunale si metta di buona lena a districare questo intollerabile ginepraio.

Lisa Gino