Green-smog

Le auto, dopo il via libera di Strasburgo, potranno inquinare di più. Alla faccia degli scandali automobilistici e dei consumatori truffati

 

marmitta-autoIl 3 febbraio di quest’anno il Parlamento Europeo, posto di fronte alla possibilità di scegliere tra un’opzione ragionevole e una d’interesse, ha scelto l’interesse. Non esiste altra spiegazione che motivi la decisione di votare la proposta della Commissione Europea di raddoppiare i valori massimi consentiti degli autoveicoli in condizioni reali di guida (RDE). Ma andiamo con ordine. Cosa, nel concreto, ha votato il Parlamento Europeo? Il regolamento europeo 715 del 2007 aveva stabilito che per i veicoli euro 6 il limite di emissione per gli ossidi di azoto (NOx) fosse di 80 milligrammi a chilometro. Era previsto che i controlli avvenissero secondo il metodo “pre-scandalo” Volkswagen, ovvero con dei test all’interno deilaboratori. Dopo l’ormai celebre Dieselgate e, quindi, dopo aver preso atto dell’inaffidabilità di questi controlli la metodologia è stata cambiata e le verifiche sono passate su strada. Ci si è mossi, in parole povere, alla ricerca dei reali numeri dell’inquinamento, ma la sorpresa è stata che risultano troppo alti rispetto agli obiettivi che l’Unione europea si era data alla luce delle indicazioni dell’Organizzazione mondiale di sanità e delle altre istituzioni scientifiche. Dal 2007 a oggi, dunque,cos’è cambiato?

Il recente rapporto di gennaio dell’Ocse ha messo in allerta governi ed esperti sui rischi verso i quali potremmo imbatterci se non riuscissimo a modificare nulla del nostro attuale stile di vita, consumi ed emissioni di Co2 compresi. La previsione non è delle più rosee: entro il 2050 i morti prodotti dal particolato presente nell’aria che respiriamo potrebbero raddoppiare sino ad arrivare a 3,6 milioni per anno. Se a questo aggiungiamo il già citato scandalo Dieselgate che ancora una volta ha dimostrato come la logica dietro la quale si annida il mercato dedito al profitto sia quella di fagocitare le già precarie risorse naturali e di passare sopra alle esigenze dell’ambiente (e quindidella salute umana), allora il quadro che ne esce dovrebbe illuminare anche la più ottusa delle mentisul “che fare”. O quanto meno cosa “non fare”: di sicuro, non permettere che le emissioni degli autoveicoli crescano.

logo-legambienteContro questa presa di posizione scellerata del Parlamento Europeo si è espresso Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente: «Quello che è avvenuto a Bruxelles è veramente assurdo egrave; è una scelta che va deliberatamente contro l’ambiente e la salute dei cittadini ed è solo afavore delle lobby automobilistiche. Mentre gli Stati Uniti diffidano e comminano multe alle case automobilistiche che non rispettano le regole, l’Europa invece dimostra di non aver imparato nulladalle lezione Dieselgate-Volkswagen e di non vedere l’emergenza smog che attanaglia tante città europee, autorizzando il raddoppio dei limiti delle emissioni dei veicoli. È evidente che si ragiona in termini di condoni: come i condoni edilizi premiano i furbi che si costruiscono le case senza autorizzazione, così prevedere un raddoppio dei limiti delle emissioni per gli ossidi di azoto (NOx) dei veicoli a diesel, che ora passeranno da 80 mg/Km ad oltre 160 mg/Km fino al 2021, significa premiare i furbi a discapito dell’innovazione e della qualità sulle quali le case automobilistiche dovrebbero puntare». Paradossalmente, una volta si pensava che fossero le macchine a doversi adattare alle esigenze degli uomini. Con questa scelta saranno, invece, i nostri polmoni a doversi arrendere alle necessità delle macchine. O del mercato, dipende da come lo si vuole chiamare.

Andrea Bertolino |