In fondo, è una ruota che gira

Dal due ottobre una ruota panoramica in piazza del Rondolino.

Soddisfatta, che per la prima volta una ruota panoramica arrivi a Ivrea, perché può darci davvero la veste di una città turistica”, ci spiega l’Assessora al Commercio Costanza Casali.
E noi lì a raccontare a chi non è d’Ivrea chi era Adriano Olivetti e il suo progetto di Comunità, a pubblicare foto mozzafiato del lago Sirio e della Bella Dormiente, a ricordare agli amanti del camminare che siamo un pezzo (lungo) di via Francigena.
Noi a spostare lo sguardo ogni volta che passiamo in corso Botta e leggiamo su quell’edificio “Auditorium La Serra” e “ABCinema d’Essai”, noi che affrettiamo il passo davanti all’Asilo Nido Olivetti, noi che “ti ricordi che fuori dalla mensa della ICO c’era pure un percorso ginnico? Noi che non abbiamo cuore di chiedere strada a un pedone che “osa” camminare su un pezzo di pista ciclabile che appena l’hai inforcata è già finita anche se l’alternativa sono i marciapiedi o le strade piene di buchi come un groviera.
Noi che incrociamo le dita per non incontrare qualcuno che da fuori ci chieda una Guida o una piantina di questo sito Unesco, noi che per capire bene che cos’è il MAAM di Ivrea (Museo A cielo aperto di Architettura Moderna di Ivrea),dobbiamo andare a cercare il sito, da dove, incredibilmente, possiamo addirittura scaricare degli sfondi desktop gratuiti.
Noi che l’Archivio Storico Olivetti è un tesoro inestimabile, anche se il sabato e la domenica puoi andarci solo in gruppo e prenotando prima.
Noi che abbiamo la Chiesa di san Nicola, che è sempre chiusa, ed è un peccato perché c’era una bomba che pendeva dal soffitto, sganciata nel 1704 durante la guerra tra Francesi e Piemontesi e che traforò il soffitto della costruzione, rimanendo miracolosamente inesplosa.
E dire che se solo legassimo con un filo tutte le bellezze artistiche e naturali di questa città e di ciò che la circonda, e invitassimo tutti quelli che la visitano per la prima volta a legarselo in vita e seguirlo tutto, da Adriano alle Terre Ballerine, non gli basterebbe un mese. Come si vede che siamo gente di pancia e di cuore, con poca testa.
Per fortuna c’è chi con santa pazienza ci spiega che cosa davvero è una città turistica. E meno male che il venti settembre, giorno in cui scadeva il tempo per “le manifestazioni di interesse per professionisti dello spettacolo viaggiante” (ci sarà stato di sicuro un bando, che qui va più della Novecento) è arrivata la premiata ditta Gerky Parisi di Arona con la sua spettacolare ruota panoramica, che dal 2 ottobre girerà senza sosta in piazza del Rondolino fino al 21 novembre.
Duemila buoni sconto da un euro per i commercianti e i loro clienti, 500 biglietti gratuiti per associazioni e onlus cittadine. E una cabina attrezzata per disabili, tematica a cui l’edilizia pubblica di Ivrea è attentissima.
Così, da lassù, le piccole pecche di Ivrea la bella e delle sue Rosse Rorri (già, il Castello. Che  bello sarebbe almeno visitarlo, non diciamo tornarci a vedere film o spettacoli), spariranno come per incanto. “Auspichiamo un successo, perché sia attrattiva e di impulso al commercio“, ci rincuora la suddetta Assessora.
Del resto è risaputo che appena scesi da un giro su una ruota panoramica ti assale un desiderio di shopping selvaggio quasi imbarazzante. E se si è stati così astuti da arrivare la notte prima, e accaparrarsi un parcheggio non a pagamento (erano pochi e qualcuno si è dovuto sacrificare perché mica stiamo parlando di una ruota per criceti) il gioco è fatto.
Del resto siamo Patrimonio dell’Umanità. E a dare un’occhiata a come sta messa l’umanità di questi tempi, o almeno una buona parte, non stupisce neppure.

Simonetta Valenti