Alfredo, quanto ci manchi

A sei mesi dalla scomparsa di Alfredo Tradardi, a poche settimane dalla giornata ONU di solidarietà con il Popolo palestinese il 29 novembre, forte si fa sentire la mancanza della sua autorevole e inflessibile voce in difesa della Palestina. Pubblichiamo un ricordo, un grido di dolore, di Rosanna Barzan, presidente del Centro Documentazione Pace di Ivrea.

Gaza

Presentazione del libro “GAZA e l’industria israeliana della violenza” a Ivrea (2015)

Alfredo, quanto ci manchi!

In questi giorni bui di tragedie in corso e imminenti dove tanta umanità è ridotta ad uno stato di terrore e schiavitù, guardiamo ancora con tremore disperato a quanto avviene nella terra di Palestina.
Alfredo, quanto ci manchi, qui dove i nuovi barbari costruiscono armi letali e menzogne velenose e uccidono, uccidono chi chiede e grida inascoltato invocando una Libertà che non ha mai conosciuto.
Quanto ci mancano Alfredo le tue parole di condanna chiara, le tue spiegazioni ed i riferimenti storici a rendere evidenti i crimini sottaciuti e negati da tanti media e  così, nell’indifferenza della comunità internazionale, il governo israeliano può ribadire indisturbato la sua politica del pugno duro.
Le lacrime e il sangue che scorre non solo di venerdì a Gaza e nella Cisgiordania tutta non fanno notizia. A Gaza per il “diritto al ritorno” sancito dalla Risoluzione delle Nazioni Unite 194, più di 250 persone sono state uccise, erano bambini, adolescenti, donne e uomini, più di 20.000 i feriti, mentre gli ospedali patiscono da anni gravissime crisi per mancanza di medicinali, garze, energia elettrica etc , questo non fa notizia, tranne poche eccezioni (Manifesto, Internazionale, raramente altri).
Perché si chiede qualcuno la maggior parte dei nostri media non ne parlano?
Appare su Le Monde diplomatique di settembre 2018, in prima pagina, un lungo articolo dal titolo “La lobby israeliana negli Stati uniti, il documento proibito” l’articolo riferisce di una inchiesta condotta dal canale qatariota Al Jazeera che svela i metodi di gruppi di pressione statunitensi favorevoli ad Israele “l’occupante”. La messa in onda del reportage è stata momentaneamente bloccata a seguito dei fatti che coinvolgono l’Arabia Saudita. L’articolo cita di spionaggio ed intimidazioni, della lotta contro il BDS e dell’enorme flusso di denaro che continua ad essere trasferito verso Israele. [vedi anche “The Israel Project” su Zeitun.info, ndr]
Quale soluzione ci siamo chiesti tante volte?
Nessun dibattito politico dal momento che dagli accordi di Oslo 1993 sono i partiti di estrema destra che governano quel paese e rifiutano qualsiasi soluzione diplomatica. E nel frattempo nella terra Palestinese il colonialismo di insediamento – come tu ci hai ben spiegato nel tuo ultimo libro “Esclusi”- prosegue senza sosta e senza che alcun “Organismo Internazionale” abbia la decisione e la forza di fermare la tragica pulizia etnica a cui è sottoposto il Popolo palestinese.
Allora, mentre cerchiamo nel ricordo le tue parole Alfredo, non possiamo che seguire i tuoi suggerimenti: studiare, informarci e agitarci qui, oggi, in questo mare di indifferenza che tu sapevi smuovere con le tue iniziative puntuali.

Rosanna Barzan
Ivrea, 1 novembre, 2018

Nota: Le Monde diplomatique – il Manifesto – n. 9 settembre 2018