In ricordo di Mahammed Haladou

L’11 agosto scorso Mahammed Haladou, nigerino di 27 anni scappato dal Niger per sfuggire al terrorismo, passato per i lager libici, è annegato nel torrente Chiusella, alle Guje di Garavot ad Alice Superiore, frazione di Val di Chy.

L’Osservatorio Migranti ha diffuso il ricordo commosso e straziato di alcuni amici che l’hanno conosciuto e con lui diviso speranze e fatiche. La Cooperativa che lo accoglieva e la famiglia d’origine hanno indicato il modo per contribuire alle spese e al sostegno della famiglia. Che sappiano che loro figlio aveva trovato amici.

Per donazioni per la famiglia di Mahammed

IBAN: IT19G3608105138226260426263
Carta Postepay intestata a Bela Mahmoud
Causale: per Mahammed

Ricordo di Mahammed Haladou

Mahammed nasce in Niger a Nguigmi nel 1993, è sbarcato in Italia nell’agosto del 2016, è arrivato nella nostra struttura a Montalto Dora il primo settembre del 2016.
Nguigmi è un piccolo villaggio vicino al lago Ciad, nel suo paese aiutava un amico a revisionare camion diretti in Libia e aiutava anche il papà che faceva commercio in generi alimentari. La sua famiglia era composta dai genitori e due sorelle più piccole una delle quali è morta vittima di un attacco terroristico. Ci raccontava Mahammed che una sera nel suo villaggio sono entrati con i fuoristrada direttamente nelle case, gli hanno dato un fucile per eliminare i suoi vicini di casa, ma lui sì rifiutò, per questo fu accoltellato a una gamba e all’addome, è svenuto e si è poi ritrovato in ospedale a Diffa. Al risveglio aveva molta paura e decide di scappare per non essere più rintracciato. Con un amico prende la volta della Libia, dove però viene arrestato, portato in carcere per circa venti giorni, i giorni più difficili della sua vita… ci confida, poi “finalmente” riesce a salire su un barcone diretto in Italia. Se non ci fossero stati gli episodi di violenza non avrebbe mai lasciato la sua casa e la sua terra. Una volta arrivato da noi riesce a mettersi in contatto con la sua famiglia che aveva cambiato domicilio in seguito agli attacchi subiti.
Nel suo paese non aveva mai frequentato la scuola, in Italia si è molto impegnato anche in questo perché si era da subito reso conto di quanto fosse indispensabile un minimo di istruzione, impara così a leggere e scrivere. E’ pronto per l’esame di terza media, conseguito nello scorso giugno. Oltre alla scuola ha avuto la possibilità di fare un tirocinio presso un negozio all’ingrosso, dove ha lavorato circa un anno, con grande impegno, dedizione e soddisfazione dell’esercente… Il 17 ottobre del 2018 la commissione territoriale gli ha riconosciuto la protezione internazionale per cinque anni, da qui il suo trasferimento allo SPRAR di Alice Superiore dove avrebbe concluso il suo periodo di integrazione. Nella nostra struttura ha sempre avuto ottime relazioni con tutti, e con noi operatori, un ragazzo autentico e sincero, responsabile e teso al costruirsi un degno futuro. Con i suoi piccoli risparmi aveva iniziato con orgoglio a costruire una casetta in Niger per sua mamma mandando i puntualmente i soldi. È riuscito a tessere belle relazioni con le volontarie che lo aiutavano per l’italiano e ancora oggi manteneva questi rapporti cordiali.
«Per tutti noi è stato scioccante apprendere la notizia della sua morte – dice Elena una delle volontarie di Montalto – aveva costruito un rapporto di fiducia e collaborazione che ci ha permesso di presentare alla commissione una relazione veritiera e assolutamente soddisfacente per il suo meritato permesso. Non è stato facile ritornare sulla sua storia e su un passato così difficile per un giovane di vent’anni
«Io personalmente mi interrogo sul senso della vita e della mia vita, uomo, italiano, prete di circa sessant’anni: “perché lui e non io?”»
«Mahammed per me – continua Elena – sei stato un amico importante, ti sei fidato di me, insieme abbiamo condiviso tanti bellissimi momenti, abbia pianto e gioito, ero fiera di te e del tuo progetto della casetta in Niger, avrei desiderato vederti completamente realizzato perché te lo meritavi … ma non è andata così!»

I tuoi amici di Sant’Eusebio, Montalto Dora 13.08.2020