Inceneritore di Cavaglià: Ivrea si preoccupa…e Biella?

Nell’ultimo Consiglio Comunale eporediese dell’anno è stata approvata all’unanimità la mozione presentata da M5S e ViviamoIvrea contro l’inceneritore a Cavaglià. L’unica città importante che ancora non si è espressa rimane Biella

Non vogliamo fomentare le polemiche che ultimamente si stanno riversando su Biella, ma la notizia che il Consiglio Comunale d’Ivrea ha approvato, nell’ultima seduta di dicembre, la mozione presentata da Fresc e Comotto contro l’inceneritore a Cavaglià rende ancora più rumoroso il silenzio di Biella nel merito della stessa vicenda.
La mozione presentata a Ivrea dai due consiglieri di minoranza dei 5stelle e di Viviamo Ivrea è stata discussa e modificata in aula ma, nella sostanza, fa prevalere gli interessi pubblici legati alla salute e all’ambiente piuttosto che quelli privati dell’azienda che vuole fare l’inceneritore. Questa azienda è A2A ed ha presentato nel luglio scorso il progetto per costruire un ‘termovalorizzatore’ per bruciare rifiuti speciali avviando così la Valutazione d’Impatto Ambientale da parte della Provincia di Biella.
La procedura ha tutte delle sue tempistiche e formalità. E’ iniziata con la pubblicazione del progetto del proponente sul sito della Provincia ed è continuata con la presentazioni delle osservazioni di cittadini e associazioni. Da poco si è conclusa la parte di audizione degli stessi da parte di una commissione appositamente formata e ora sta entrando nel vivo della discussione: il prossimo 14 gennaio ci sarà la Conferenza dei Servizi che proseguirà l’istruttoria del progetto.

Tratto da www.fondazionebiellezza.it

A questa fase parteciperanno come uditori anche le associazioni che hanno presentato osservazioni contrarie alla realizzazione dell’impianto. Tra queste vi è il circolo di Legambiente Dora Baltea che da diversi anni segue e sostiene iniziative di valorizzazione del territorio limitrofo a Cavaglià, soprattutto nei dintorni del Lago di Viverone. Le osservazioni del circolo eporediese di Legambiente si sono concentrate sui danni che avrebbe l’agricoltura di qualità dell’area intorno all’eventuale inceneritore e le conseguenze disastrose che lo stesso avrebbe sulle esperienze di turismo lento.
Anche nella mozione approvata dal Consiglio Comunale d’Ivrea si citano queste realtà sostenendo che “il settore turistico è una importante possibilità di sviluppo del nostro territorio, è necessario operare per il mantenimento e il miglioramento delle condizioni ambientali, per la difesa dei nostri vigneti e delle produzioni agricole di eccellenza, per la tutela delle aree protette e percorsi come la Via Francigena, il Cammino d’Oropa, la Serra Morenica, l’area dei 5 Laghi d’Ivrea, il lago di Candia, il lago di Viverone”.
Fa specie che da Biella, vicina a Cavaglià quanto Ivrea, non si alzi la medesima preoccupazione. Soprattutto ci lascia attoniti che, nonostante molte iniziative per riconvertire il Biellese ad attrattiva turistica, non si alzi forte la voce per impedire che alle porte di questo e dell’Anfiteatro Morenico vi sia una camino alto 90 metri che produce fumi le cui emissioni si ripercuoteranno per un raggio di 25 km.

a cura di EM