Inceneritore di Cavaglià: sbagliare è umano, perseverare è diabolico

Il proponente chiede più tempo per presentare le integrazioni in risposta ai numerosi rilievi fatti in fase di Valutazione d’Impatto Ambientale

E’ stata pubblicata sul sito della Provincia di Biella una lettera datata 18 febbraio 2022 del proponente dell’inceneritore da realizzare tra Cavaglià e Santhià. Nella lettera viene richiesta una proroga dei tempi per fornire le integrazioni alle molteplici manchevolezze riscontrate nell’iter di valutazione da parte della Provincia di Biella. Tali rilievi sono stati possibili grazie alle osservazioni fatte dai Comuni e dalle associazioni di cittadini, ovvero dal territorio che dovrebbe ospitare la tanto discussa opera.

Si legge nella lettera che il proponente richiede “stante la numerosità e complessità delle richieste pervenute, i tempi minimi necessari per la predisposizione della documentazione richiesta, a vantaggio di una maggiore completezza della documentazione integrativa, la sospensione dei termini fissati per la trasmissione della documentazione, prorogando i termini da 30 a 180 giorni”.

E’ un inutile spreco di tempo e denaro pubblico” sostiene Alba Riva del Movimento Valledora “e dimostra che abbiamo ragione nel sostenere che la documentazione prodotta dal proponente è fortemente lacunosa” aggiunge sempre Alba “e non crediamo neanche che possa essere colmata con un eventuale prolungamento dei tempi. Questo impianto non puo’ essere fatto in un’area già sfruttata da cave e discariche e che deve essere bonificata e rigenerata con interventi che portino salute e benessere”.

Il riferimento è ai molteplici aspetti di innovazione e eccellenza che sarebbero fortemente compromessi da un inceneritore che si staglierebbe con il suo camino di 90 metri in mezzo alla Valledora e all’ingresso del Biellese e dell’Anfiteatro Morenico d’Ivrea.

Tra queste encomiabili realtà possiamo citare le numerose aziende che producono biologico in zona, i produttori di riso DOP e di vino DOC, e, per quanto riguarda il turismo, il Cammino d’Oropa e la Via Francigena con il loro indotto microeconomico” dice ancora Alba “per non parlare del campo da golf proprio nei pressi del sito dove il proponente vuole realizzare l’inceneritore”.

Insomma non è avvenuto quello che per il bene di tutti sarebbe stato logico, ovvero il ritiro o il rigetto della procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale, il proponente non solo sbaglia a pensare di fare un’opera che il territorio non vuole, ma persevera anche a fronte degli errori rilevati.