Intervento PRC Ivrea su bibliotecari lasciati a casa

Vicenda bibliotecari lasciati a casa: inaccettabili le risposte di sindaco e assessori.

Rifondazione Comunista La vicenda denunciata dai lavoratori del servizio di catalogazione bibliografica presso la Biblioteca di Ivrea è sconcertante: i due ragazzi che per 10 anni (dieci!) si sono occupati del servizio, dopo essersi formati con corsi fuori sede con spese a loro carico, accettato condizioni disagevoli, rimangono senza lavoro perché l’amministrazione eporediese non inserisce la clausola sociale nel rinnovo dell’appalto!
Una leggerezza inaccettabile, come non accettabili sono le risposte date ai lavoratori dai vari assessori competenti e dal Sindaco di Ivrea che altro non sanno dire se non che non era obbligatorio inserire quella clausola. Difatti non era obbligatorio per legge, era solo moralmente obbligatorio. Nessun cenno alla leggerezza dell’operato, al rincrescimento per non aver tutelato lavoratori da dieci anni al servizio della pubblica amministrazione (anche se non dipendenti diretti, ma se mai questo è un aggravante e non una giustificazione!).
Per primi i ragazzi nella loro lettera aperta al Sindaco hanno chiaramente scritto che non era un problema di regole violate, ma un problema etico!
Nemmeno un funzionario dovrebbe nascondersi dietro al “non era obbligatorio”, ma quando dietro allo stesso si para chi ha un ruolo politico e per di più in un partito che si colloca nel centro-sinistra, siamo davanti a un problema serio: le pubbliche amministrazioni dovrebbero essere il primo e migliore datore di lavoro etico, il Comune di Ivrea oggi ha dimostrato di non esserlo.
Ed è inaccettabile e grave, se confermata, la dichiarazione dell’assessore alla cultura che tiene a specificare che “molti servizi esternalizzati sono precari di per se stessi”, e dunque li accettiamo? e ancora che “i lavoratori delle aziende che li svolgono non sono dipendenti diretti dell’ente”, e questo scarica il Comune da qualsiasi responsabilità sociale?
Le risposte degli amministratori eporediesi ai quali i lavoratori si sono rivolti fiduciosi per ottenere almeno solidarietà e il riconoscimento di una responsabilità per la loro condizione, offendono e colpiscono doppiamente i lavoratori che oltre ad aver perso la loro occupazione devono assistere anche ad una gara pilatesca e alla totale mancanza di risposta politica.
Rifondazione Comunista Ivrea stigmatizza l’operato del Comune di Ivrea in questa vicenda, e esprime solidarietà e appoggio ai lavoratori rimasti senza lavoro dopo un decennio al servizio della pubblica amministrazione.

Cadigia Perini
Segretaria Circolo Prc-SE Ivrea-Castellamonte

Ivrea, 28 giugno 2017

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